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17/06/2017 09:20:00

Assolto da mafia, viene trovato in possesso di 11 mila euro. Denaro dissequestrato

 Un borsello con 11 mila euro in contanti. Un piccolo tesoro che i carabinieri hanno trovato e sequestrato, a Strasatti, al 52enne Gaspare Genna, noto alle forze dell’ordine perché il 30 aprile 2004 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Peronospera II”. Era accusato di essere un “fiancheggiatore” di Cosa Nostra. Uscito dal carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare, nel febbraio 2007 tornò nuovamente dietro le sbarre perché la Dda di Palermo tornò alla carica contestandogli addirittura l’appartenenza alla famiglia mafiosa. Alla fine, però, è stato assolto. Ottenendo dallo Stato anche un risarcimento per “ingiusta detenzione” (4 anni in carcere).

Alla base dell’ultimo blitz dei carabinieri c’era, invece, una “soffiata” di un informatore confidenziale che aveva detto che Genna era in possesso di armi. Di armi, però, i carabinieri non ne hanno trovate, ma soldi tanti. E li hanno subito sequestrati perché convinti che si trattasse di banconote false. La somma era in un borsello che Genna, quando i militari hanno scavalcato il muro di cinta (visto che lui ancora non apriva la porta), stava portando in un garage adiacente la sua abitazione. “Genna – scrive il pm Volpe nel convalidare il sequestro probatorio – non ha saputo indicare valide giustificazioni sulla detenzione della somma in contanti (che nel frattempo tentava di occultare ai militari durante il controllo) e non è possibile, allo stato, senza ulteriori accertamenti specifici, escludere come tutte o alcune di tali banconote siano oggetto di contraffazione”. Lo stesso pm disponeva la trasmissione del denaro alla Banca d’Italia per la necessaria verifica. Intanto, l’avvocato Luigi Pipitone, difensore di Genna, chiedeva il dissequestro del denaro al Tribunale del Riesame di Trapani (presidente Piero Grillo), che ha accolto la richiesta, sottolineando che “nessun elemento consente di ipotizzare la falsità del denaro sequestrato”. Gaspare Genna, dunque, torna in possesso del denaro che gli era stato sequestrato.