Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/06/2017 15:07:00

Dell'Utri sta male. Riina: cartelle sanitarie in ospedale

 Le condizioni di salute di Marcello Dell'Utri, ricoverato nel reparto infermeria del carcere di Rebibbia, "sono particolarmente critiche". Lo rileva il Garante nazionale per i detenuti che oggi ha fatto una visita in carcere.

La delegazione del Garante spiega che "tra i detenuti ricoverati ha incontrato anche Marcello Dell'Utri, da tempo ospite della sezione, e ha avuto modo di approfondire le informazioni sul suo attuale stato di salute". Il Garante "esprime seria preoccupazione per le condizioni evidenziate in atti documentali e auspica che ogni decisione in merito al suo caso, da parte della Magistratura di sorveglianza non vada al di là di tempi ragionevoli, al fine di tutelare, qualunque sia la forma che verrà decisa, la sua salute, che referti medici riportano come particolarmente critica".

RIINA.  Il tribunale di Milano ha deciso l'acquisizione delle cartelle e della relazione sanitaria sullo stato di Totò Riina e ha rinviato all'11 luglio la decisione se disporre una perizia sul boss per stabilirne la capacità di partecipare al processo. Lo rende noto il legale di Riina Luca Cianferoni. A Milano Riina, dopo l'archiviazione per le minacce a don Luigi Ciotti, è ancora sotto processo per le minacce al direttore del carcere di Opera. "Riina - spiega il legale - non è incapace psichicamente ma è in una situazione di progressivo e rapido decadimento fisico dovuto alle sue varie patologie"."Il quesito che si pone il tribunale di Milano - aggiunge Cianferoni - è lo stesso sollevato dalla Cassazione e cioè se sia corretto e rispetti la dignità della persona la situazione in cui versa Riina. Ormai non riesce a parlare e quando lo fa è quasi impossibile capire ciò che dice. In una delle ultime udienze a cui ha preso parte non è stato neppure in grado di reggere la cornetta con cui era collegato" conclude.