La linea ferroviaria Trapani-Palermo-“via Milo” nel tratto Alcamo-Trapani chiusa dal 2013 a causa di una frana è un po’ il simbolo della situazione critica che vive da tempo tutto il sistema ferroviario siciliano. Una situazione deficitaria con infrastrutture e treni vecchi che non sono più in grado di offrire un servizio adeguato ed efficace ai passeggeri.
I nodi principali da sbloccare sull’Isola sono: la litorale Tirrenica e quella Ionica, la Caltagirone-Gela e, per quanto ci riguarda più da vicino, proprio la Trapani Palermo – “Via Milo” che da quattro anni ha visto solo tanti tentativi di approvazione di un progetto, previsto nel decreto “Sblocca Italia”, che impegnava il governo a valutare l'opportunità di provvedere al ripristino della funzionalità, al potenziamento e alla messa in sicurezza della tratta ferroviaria per un investimento di 104 milioni di euro, ma tutto ciò solo sulla carta, perchè come sempre accade per le opere pubbliche, tra la burocrazia e la politica che non trova mai un punto d’accordo, e con un provvedimento della Regione che non è mai arrivato, si è continuato a bloccare uno dei collegamenti ferroviari fondamentale per tutta la Sicilia Occidentale.
Se n’è discusso in una riunione tenutasi al Ministero dei Trasporti con i vertici di Rete Ferroviaria Italiana, le parti erano concordi nel dare priorità a quel progetto, lo scorso anno ad agosto del 2016 il finanziamento previsto di 69 milioni è stato approvato dal CIPE, ma a 10 mesi, tanti annunci, una interrogazione parlamentare e ancora nulla.
Nei giorni scorsi una nota stampa, la senatrice Orrù che ha seguito la vicenda da tempo - interpellando il governo nazionale, incontrando più volte il ministro Delrio, i vertici di RFI e il governo regionale siciliano -, ha comunicato di aver ricevuto la conferma da parte di RFI che i lavori di sistemazione e ripristino della linea ferroviaria “via Milo” inizieranno del prossimo mese di settembre.
La riattivazione dell’importante nodo ferroviario permetterà di collegare le due città in un tempo più breve rispetto alla tratta Trapani-Palermo via Castelvetrano, venendo anche incontro alle esigenze dei numerosi pendolari che tanti disagi hanno patito in questi anni. A questo punto bisogna attendere che le parole diventino fatti e realtà.
Ma a proposito di parole non possiamo non ricordare quelle che ci ha detto qualche tempo fa il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti che, riferendosi alla Trapani-Palermo, ha ricordato che si parlava della sua modernizzazione dal lontano 2003. "Allora erano preventivati 300 milioni di euro, ma non si è mai visto nulla. Sulla linea si prevedeva l’eliminazione di quanti più passaggi a livello possibile. Oggi il treno è costretto a rallentare la sua velocità di marcia 500 metri prima e 500 metri dopo il passaggio a livello e questo fa aumentare il tempo di percorrenza, penalizzando una linea ferroviaria già lenta di suo". Sarà davvero la volta buona per questa importante tratta ferroviaria?