La Sicilia continua a bruciare. La situazione è meno grave rispetto a qualche giorno fa, ma continuano ogni giorno ad essere tantissimi incendi, con diversi focolai da Catania a Ragusa, da Agrigento a Palermo. Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, parla di una "regia occulta ed organizzata" durante un vertice in Prefettura a Catania per fare fronte contro gli incendi con i responsabili del Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale. "Nessuno lo può dimostrare - dice Crocetta - ma il dubbio che ci sia dietro una regia è evidente". Adesso la Regione si doterà di una flotta di elicotteri antincendio e "di una serie di strumenti per il monitoraggio aereo, ad esempio dei droni".
LA SITUAZIONE. Il fronte più critico ieri è stato a Sciacca. L’incendio è divampato nel cuore di un’area boschiva di circa sei ettari che si trova a ridosso del centro storico di Sciacca. Diversi appartamenti sono stati invasi dal fumo e c’è voluto un lavoro attento, svolto con estrema professionalità, dai vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca, dal corpo forestale di Sambuca e dalle squadre di Protezione civile per evitare incidenti. Un canadair subito intervenuto ha effettuato una trentina di lanci per almeno due ore. L’incendio sarebbe di natura dolosa e questo verrebbe confermato dal fatto che si è sviluppato su più fronti.
SAN VITO LO CAPO. È pienamente agibile la strada che da San Vito lo capo porta a Calampisu. Questo il risultato della conferenza dei servizi sollecitata dal sindaco Matteo Rizzo al fine di fare il punto sulla situazione dopo l incendio di due giorni addietro. Resta per il momento chiusa la strada che da Calampisu porta all'ingresso della Riserva dello Zingaro, dove sarà necessario operare un restringimento di carreggiata per evitare pericoli sul ciglio:"anche se non è una strada di pertinenza del Comune - dice il sindaco Rizzo - saremo noi a intervenire con paletti e rete per consentire al più presto il ripristino della strada. Lo Zingaro è un patrimonio di tutti e deve essere fruito". I lavori saranno effettuati la prossima settimana.
VIGILI DEL FUOCO. “È inutile trovare giustificazioni al disastro che si sta perpetrando in questo focoso luglio; responsabilità precise e incontrovertibili sono da attribuire a Governo Regionale ed ai vertici amministrativi della Regione Sicilia”- scrive in una nota la Fp Cgil Vigili del Fuoco Sicilia. “L’ambiente, i cittadini e i loro beni sono stati fortemente danneggiati e minacciati dagli incendi colposi e dolosi e da un sistema di soccorso che sta mettendo a dura prova, ancora una volta, il Corpo Nazionale nella regione Sicilia. E’ inaccettabile che la Regione non riesca a sottoscrivere con la Direzione Regionale Sicilia del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco un’adeguata convenzione per aumentare il dispositivo di soccorso adeguandolo alle esigenze del territorio, proprio nella stagione più a rischio di incendi per la Sicilia. Tutte le Regioni utilizzano questa opportunità per salvaguardare il proprio territorio qualora, come accade puntualmente, il numero di interventi di soccorso tecnico urgente aumentano esponenzialmente”. ”I Vigili del Fuoco siciliani del Corpo Nazionale stanno eroicamente fronteggiando l’immane emergenza, ma occorre che gli enti preposti della regione Sicilia si adoperino da subito, anche ad emergenza in corso, stipulando la convenzione includendo automezzi ed attrezzature. Intanto- continua Fp Cgil - per i vigili del fuoco siciliani è scattato il raddoppio dei turni, che significa 24 ore di lavoro e 24 ore di riposo, appunto raddoppiando la presenza di personale. Così facendo i pompieri possono affrontare meglio gli innumerevoli interventi dando una maggiora risposta alle richieste di soccorso, e trovare se possibile qualche minuto per rifocillarsi dagli immani sforzi compiuti. Purtroppo segnaliamo che in alcuni Comandi provinciali VVF della regione Sicilia i Dirigenti si preoccupano più di gestire il budget economico, stando attenti a rientrare prima possibile al dispositivo di soccorso ordinario, per contenere spese e responsabilità che ne derivano. Sono giunte anche sezioni operative da altre regioni del centro nord e blocco delle ferie non sono bastate ad arginare gli incendi che stanno devastando la nostra regione. I vigili del fuoco sono donne e uomini che hanno un contratto scaduto da dieci anni, come tutto il resto del lavoro pubblico, ai quali non è riconosciuta la categoria di lavoratori usuranti; che non hanno una copertura assicurativa adeguata; che non hanno una previdenza complementare; che subiscono una carenza d’organico teorico nazionale di 3500 unità; donne e uomini che hanno una età media troppo alta a causa di ritardi nelle assunzioni e dei passaggi di a Capo Squadra e Capo Reparto, ormai decennali, e quindi della mancata assunzione di risorse umane fresche; che viaggia su mezzi obsoleti ed inservibili, resi tali dalla vetustà, da un tasso d’usura eccezionale e mancanza di fondi per un’adeguata e puntuale manutenzione. Un vero e proprio disastro. Il danno ambientale prodotto in questi ultimi giorni è immane e compromettente. Nelle ultime settimane i dati di Legambiente ci dicono che da giugno sono bruciati in Italia 26.024 ettari di superfici boschive, pari al 93,8% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016. La metà di questi solo in Sicilia con 13.052 ettari distrutti dal fuoco. Segue la Calabria con 5.826 ettari, la Campania 2.461, Lazio con 1.635, la Puglia 1.541, la Sardegna 496, l’Abruzzo 328, le Marche 264, la Toscana 200, l’Umbria 134 e la Basilicata 84. Insomma l’attenzione che occorre dare al tema della lotta agli incendi boschivi nel territorio siciliano è enormemente più rilevante che in qualunque altra regione italiana. Ed anche il lavoro del Vigile del Fuoco è differente per ovvie ragioni- continua- e va posta la necessaria attenzione alla categoria. Inoltre, purtroppo, all’orizzonte un altro disastro ambientale si accinge a colpire questo territorio. A breve, nella stagione delle piogge, tutto ciò che rendeva viva la nostra terra non c’è più e l’acqua che potrebbe cadere sempre più copiosa potrà, indisturbata aggiungere disastro al disastro. Anche allora, le squadre di soccorso saranno messe a dura prova. La Funzione Pubblica CGIL, con il segretario generale Gaetano Agliozzo, il segretario responsabile del comparto Vigili del Fuoco Alfonso Buscemi ed il Coordinatore regionale Jose Sudano, chiedono, a viva forza, risorse aggiuntive per adeguamenti stipendiali, adeguamenti d’organico e strumentali, con l’immediata assunzione degli idonei al concorso per 814 posti bandito nel 2008, di automezzi, attrezzature, nonché risorse economiche adeguate alla loro manutenzione gravemente insufficienti; chiedono al Governo nazionale ed al Governo Regionale, ognuno per le proprie competenze, di dare risposte concrete a problemi altrettanto concreti. In particolare chiedono al Governo nazionale il giusto riconoscimento economico per la categoria sul rischio professionale e che metta risorse e disposizione adeguate per il rinnovo di un contratto per i Vigili del Fuoco, scaduto come per tutto il pubblico impiego, di cui la politica ed i governi per troppo tempo ne hanno fatto motivo di volgare orgoglio. Chiedono- conclude la nota- una totale inversione di tendenza ed un rinnovo contrattuale celere ed adeguato. Il 19 luglio prossimo, i Vigili del Fuoco della FP CGIL manifesteremo davanti piazza Montecitorio, per un sit-in di protesta, per affermare democraticamente tutte le ragioni esposte, senza paura come è tipico della categoria“.