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18/07/2017 06:00:00

La Sicilia maglia nera delle incompiute. Da Marsala a Palermo, da Trapani a Messina

Strade, ospedali, tribunali, piscine e monumenti, sono solo alcune delle opere che in Sicilia rientrano nella classifica delle opere pubbliche incompiute. Al livello nazionale, purtroppo, l’isola è la titolare della maglia nera, con investimenti di 500 milioni di euro per 159 opere, davanti alla Sardegna con 299 milioni spesi per 99 opere e sul terzo gradino del podio troviamo la Puglia con investimenti per 238 milioni impegnati per 87 progetti.

Si arriva a questi dati negativi rilevati dal dipartimento Tecnico della Regione, dopo che lo scorso anno l’ultimo censimento era abbastanza positivo, riferito al 2015 aveva visto un calo delle opere incompiute rispetto al 2014, passate dalle 215 alle 149 e l’importo di spesa  calato da 466 milioni a 432. L’aumento della spesa nel 2016 è quasi del 16 per cento, ed è in netta controtendenza rispetto a quello che si registra a livello nazionale con una riduzione delle somme investite a vuoto, pari a un meno 10,9 per cento.
Anche per quel che riguarda il dato generale sulle incompiute che in Italia sono 752 censite dalle Regioni e sono in calo del 14 per cento rispetto all’anno precedente, in Sicilia, invece, si registra un aumento del 6,7 per cento.

In tutta Italia la spesa totale investita fino a questo momento per le 752 opere incompiute è di 4,3 miliardi di euro e per completarle occorrerebbero ancora 2,3 miliardi. In Sicilia per terminare i lavori delle 159 opere oggi sospese ci vorrebbero ancora 256 milioni di euro.

In tutta l’isola, dai centri più grandi ai piccoli paesi di provincia il numero dei cantieri bloccati è lunghissimo. A Marsala, per anni, simbolo per eccellenza delle incompiute è stato il “Monumento ai Mille”, che ha la singolarità di essere comunque diventato un monumento fruibile come sala convegni e centro di informazione turistica, nonostante sia in realtà un surrogato e un monumento mai completato rispetto al progetto originario. In città le incompiute sono diverse, ricordiamo tra queste, i lavori di restauro dell’ex Chiesa di San Giovannello che dovrebbe diventare un centro culturale. Sono anni che si cerca di completare questi lavori, che vanno avanti tra nuovi appalti, contenziosi e stop prolungati.

Altra opera pubblica ben più sostanziosa dal punto di vista degli investimenti pubblici è il nuovo Tribunale di Marsala, che non dovrebbe rientrare nella categoria delle incompiute perchè architettonicamente completato, ma fino a quando non sarà effettivo il trasferimento dalla vecchia struttura non si può che considerare tale. Altro esempio dell’incapacità nel riuscire a completare le opere in Sicilia, è la pista ciclabile che doveva collegare il capoluogo trapanese a Marsala. Programmata dall’allora presidente della Provincia di Trapani Giulia Adamo, dovevano essere 30 km per dare slancio al territorio dal punto di vista turistico e ambientale. Da tredici anni i lavori sono fermi. E come non annoverare tra le incompiute anche il Campus Bio Medico di Marsala. Completato nel 2013, doveva entrare in funzione da subito e diventare un centro di eccellenza della formazione universitaria. A quattro anni di distanza, non possiamo che inserirlo tra le incompiute siciliane.

Ma vediamo a livello regionale, tra le tantissime, quali opere sono in attesa da anni di essere completate.  A Palermo sembrano non aver fine i lavori dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, dove da anni si attende il completamento del complesso immobiliare di via Ingegneros. Nel 2002 fu deciso che i locali dovevano servire per attività sanitarie di diagnosi, ricovero e cura. Dopo la riforma del settore, lo scorso 28 giugno la Direzione generale dell’azienda ha deliberato il cambio di destinazione d’uso del complesso che adesso ospiterà attività ambulatoriali sia istituzionali sia in regime libero professionale e attività di degenza per ricoveri a pagamento.

E rientrano di diritto tra le incompiute le "strade e autostrade dei sogni": il tratto della bretella che congiungerebbe Mazara a Trapani e l'anello autostradale Gela-Mazara. Quest’ultima è tra le prime opere italiane in attesa di essere realizzate. Un’opera periodicamente annunciata, più volte progettata. Un’autostrada per collegare Mazara del Vallo e Castelvetrano a Gela, per unire la parte sud della Sicilia, Trapani, Agrigento, Caltanissetta. Un’opera pubblica vitale in un territorio in cui i 180 chilometri della sola strada statale 115 non bastano più e, forse, non sono stati mai sufficienti a garantire un transito veloce e sicuro.

A Sant’Angelo di Brolo, in provincia di Messina, sui Nebrodi, i cittadini hanno raccolto duemila firme per rimettere in sesto la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. «È la chiesa più bella del territorio dei Nebrodi –  afferma sindaco Francesco Paolo Cortolillo – è stato già speso un miliardo delle vecchie lire. Ora attendiamo che qualche ente, la Regione o la Curia, trovino le risorse per completarla”. Altre opere da completare sono: il chiostro di San Francesco, serve un milione per completare l’opera. C’è il campo di calcio da completare: sono stati spesi 194 mila euro ma serve anche qui un altro milione. «Purtroppo è così - prosegue il sindaco - siccome le risorse non sempre sono disponibili si procede a stralci». Così però i progetti spesso partono e non finiscono mai. Ci sono anche strutture storiche in elenco.

Ad Alcara Li Fusi dal 1992 si attende la piscina scoperta, servirebbero ancora 750 mila euro per completarla.  A Bagheria sono bloccati i lavori di urbanizzazione dell'insediamento produttivo, commerciale e fieristico in contrada Monaco per quasi 5 milioni. I lavori si sono interrotti a seguito dell’annullamento del piano regolatore del comune di Bagheria nel 2012 che aveva retrocesso le aree a «verde agricolo».

Ritornando alle strade, la Palermo-Agrigento è un'altra di quelle che attende il completamento da anni. Nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme i rappresentanti dei lavoratori e in particolare quelli di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che hanno proclamato uno sciopero nel cantiere di Bolognetta-Lercara e convocato una manifestazione davanti all'assessorato regionale alle Infrastrutture. In questo caso come nella maggior parte, del resto, oltre all'opera non terminata, nonostante i soldi pubblici, c'è anche un problema lavorativo, e allora ci si chiede se questi progetti saranno mai realizzati o rimarranno nel cassetto dei sogni dei siciliani.