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02/08/2017 06:00:00

Mazara, dragaggio del porto canale: la cittadinanza sempre più indignata

La questione del dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo continua a generare tensione tra i cittadini. L’attuale condizione del porto canale è purtroppo ormai tristemente nota all’intera cittadinanza mazarese: si tratta di un luogo purtroppo degradato la cui manutenzione è da tempo stata trascurata, ragion per cui la cittadinanza si mostra fortemente indignata. Grazie al Comitato Cittadino per la difesa e la qualificazione del porto canale di Mazara del Vallo, costituitosi di recente per iniziativa di semplici cittadini e di alcune associazioni, si contribuisce però a denunciare il degrado e lo stato di abbandono in cui versa il fiume Mazaro e l’intera area portuale.

Il comitato cittadino, ed in particolare la sua portavoce la sig. Anna Quinci, descrive il porto canale come una zona “umiliata, ricolma di fanghi, sporcizia, scarichi fognari, un tratto talmente trascurato da risultare perfino difficoltoso da navigare per le piccole imbarcazioni. Il comitato propone di procedere, con una certa urgenza, all’eliminazione gli scarichi fognari, allo scopo di rimuovere i relitti ma soprattutto di mettere in atto il dragaggio del porto canale.
E’ una chiara richiesta della cittadinanza nei confronti dell’amministrazione comunale - né la prima, né l’ultima, a tal proposito - e degli enti preposti e a chi di competenza, allo scopo di attivarsi e intervenire, per superare questa situazione di stallo che ormai perdura da troppo tempo.

 

Il recupero e la valorizzazione del fiume e del porto canale passano attraverso il dragaggio e lo sversamento dei fanghi, ovviamente nei siti appropriati e con le adatte modalità. A tal proposito, lo scorso 24 novembre 2016 l’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana aveva autorizzato il dragaggio del porto, vietandone però lo sversamento dei fanghi all’interno della tanto discussa colmata B: inoltre, il materiale dragato, dopo le opportune verifiche da concordare con l’ARPA e previo necessario trattamento doveva essere inviato, a seconda poi del livello di inquinanti in esso contenuti, presso siti di smaltimento autorizzati.

 

Eppure, nonostante tutto ciò, l’amministrazione comunale sembra volere ad oltranza lo sversamento dei fanghi in colmata.
La decisione di NON gettare i fanghi nella colmata B appare condivisibile dalla maggior parte della cittadinanza, come ribadisce lo stesso comitato cittadino: il rischio di inquinamento dello specchio acqueo di Tonnarella, il danneggiamento di un ecosistema naturale venutosi a creare proprio nei pressi della colmata, di elevata produttività biologica, come più volte ha scritto l’ISPRA, massimo istituto nazionale per la ricerca ambientale, dipendente dal Ministero dell’ambiente - dati che sono emersi anche all’interno dell’inchiesta a puntate svolta da Alessandro Accardo Palumbo per Tp24 proprio sul dragaggio del porto canale.

Viene quindi da chiedersi perché ci si ostina a perseguire quello che, anche secondo il parere del comitato cittadino, “è un accanimento, una insistenza che sta causando solamente il blocco dell’escavazione”. Insomma, pare che sia diventato palese il desiderio dei mazaresi di ottenere delle risposte chiare, di essere informati e trovare lo spazio per un confronto democratico con chi li rappresenta.