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06/09/2017 06:00:00

Fine corsa per Crocetta: "E' una liberazione". Ma lo faranno Senatore

 "Per me è una liberazione. Lascio un bilancio positivo, la Sicilia cresce con percentuali doppie rispetto al resto del Paese. Sui fondi europei era tutto bloccato. Ora è tutto avviato e in movimento". Lo spiega Rosario Crocetta, a proposito della decisione di ritirarsi dalla corsa alla presidenza della Sicilia.

"Vado in pensione con 525 euro, ma la legge l'ho fatta io e non mi pento", sottolinea il governatore uscente che poi spiega: "Nei sondaggi ho le stesse percentuali di quanto ho vinto. Il rapporto sentimentale con la gente non si è interrotto. In ogni parte della Sicilia, ovunque vada, vengo accolto con entusiasmo e affetto".

«Noi riconosciamo la qualità del lavoro che hai fatto in Sicilia, pur tra mille difficoltà. Ti chiedo di darci una mano da protagonista, in prima linea, anche con tue liste». A Largo del Nazareno Matteo Renzi ha toccato le corde giuste per convincere Rosario Crocetta a ritirare la sua candidatura a governatore siciliano e scendere in campo con il suo Megafono (dato attorno al 5%) per sostenere Fabrizio Micari. Cosa è stato promesso in cambio a Crocetta? Un posto da senatore alle prossime elezioni politiche. 

Per Renzi la corsa del Megafono alle regionali sarà un modo per testare la forza del movimento di Crocetta in Sicilia, in vista delle politiche di primavera. Sia il governatore che i collaboratori del segretario Dem giurano che non c'è alcun ticket con assessori uscenti della giunta Crocetta. "Micari corre da solo", dice il segretario regionale del Pd Fausto Raciti.

Resta l'incognita Pisapia. "Orlando aveva promesso il sostegno di Mdp, Sinistra Italiana e dell'ex sindaco di Milano: almeno uno su tre riuscirà a portarlo o no? Micari è un nome suo, l'ha fatto lui. Noi siamo riusciti a convincere Crocetta", è l'insofferenza che trapela dal Nazareno.

Perché il sindaco Orlando era con Pisapia in piazza Santi Apostoli a Roma a luglio, al battesimo della nuova forza politica a sinistra del Pd. Al quartier generale renziano lo ritengono il garante dell'unità del centro-sinistra in Sicilia, almeno per questa tornata elettorale. E invece finora Mdp e Sinistra Italiana hanno ufficializzato la candidatura di Claudio Fava.

Resta Pisapia che ancora sta soppesando la scelta, muto come una sfinge lui e i suoi. I renziani sperano si convinca su Micari: "Come non potrebbe? La scelta di Fava è minoritaria, mentre Pisapia è un ex sindaco che ha vinto con un campo largo di centrosinistra...". I colleghi di Mdp invece sono certi che alla fine Pisapia appoggerà Fava. "Il peso di Pisapia in Sicilia è infinitesimale – dicono dal Nazareno forse per consolarsi – ma certo resta il valore simbolico nazionale".