Che questa corsa per le regionali del prossimo 5 novembre non fosse facile lo si sapeva. I nomi in corsa per la presidenza della Regione sono tanti, gli schieramenti che realmente possono ambire alla vittoria sono due: centro destra e centro sinistra.
Il centro destra ha trovato un'unione, qualche stortura di naso ma alla fine hanno cercato di fare la quadra. Del resto disuniti avrebbero fatto flop. E allora meglio unire le forze, Nello Musumeci ci riprova, per la terza volta. Mette tutti dentro, e tutti alla fine convogliano su di lui, divisi hanno davvero delle percentuali risicate, Forza Italia compresa. A fine competizione dentro il movimento azzurro si conteranno, i deputati fuoriusciti sono tanti, da Giorgio Assenza a Vincenzo Figuccia. Incompatibilità con Gianfranco Miccichè, commissario del movimento in Sicilia, una delle motivazioni che ha visto gli azzurri decimarsi. La lista forzista, nel collegio di Palermo, è carata su Miccichè che vorrebbe tornare all'ARS, da presidente d'Aula. Auguri, ai siciliani.
Il centro sinistra schiera Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo, moderato e attento ad acciuffare in corsa l'elettorato scontento di centro destra. La sinistra non è tutta lì però, ieri pomeriggio a Palermo, si è tenuta un'assemblea e Claudio Fava è stato consacrato candidato presidente di Mdp, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Verdi, Possibile, movimenti e associazioni.
Imanifesti sono pronti. Pippo Civati partecipa all'assemblea e prende parola: “Siamo stati con convinzione al fianco di Ottavio Navarra, ed oggi lo siamo a fianco di Claudio Fava. Vogliamo offrire ad ogni cittadino un ricambio radicale, puntando a una forte discontinuità delle politiche portate avanti in questi anni da Crocetta e dai suoi subalterni sostenitori, mettendo in campo un progetto di governo ambizioso e sostenuto unitariamente da tutte le forze di sinistra".
Viene snocciolato una parte del programma che vorrebbero mettere in campo: un reddito minimo garantito; un progetto di accoglienza diffusa; una riforma del sistema regionale del diritto allo studio; la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio.
E sempre a Palermo si è tenuta ieri la prima convention di Siciliani Liberi, il candidato alla presidenza è Roberto La Rosa. Presentata anche la lista dei sedici candidati deputati, sarà presente in tutti i collegi della Sicilia.
Il movimento indipendentista è stato fondato da Massimo Costa: “Con noi finisce il pragmatismo di chi si allea con chiunque pur di avere una poltrona. Le alleanze si fanno con le parti sociali e noi l'abbiamo fatta con i siciliani".
Lapidario il candidato La Rosa contro le altre parti politiche: “I governi del centrodestra e del centrosinistra e la falsa opposizione dei 5 stelle sono politicamente responsabili dell'ammanco nelle casse della Regione siciliana di 10 miliardi di euro trattenuti illegalmente dallo Stato italiano. Per questo è necessario dare consenso a un movimento di siciliani nato in Sicilia e senza padrini ne' padroni fuori dall'Arcipelago, per intraprendere una battaglia di legalità, di democrazia e di giustizia, per una completa indipendenza economica prima, e politica dopo, della 'Nazione Siciliana' un grande Paese che conta, con gli emigrati, 15 milioni di siciliani, molti dei quali ardono dal desiderio di tornare in una Sicilia finalmente libera e indipendente".
Le sorprese di questa competizione non finiscono qua, Vittorio Sgarbi, candidato presidente con il suo movimento “Rinascimento”, coinvolge nel suo progetto anche il cantante Morgan, vero nome Marco Castoldi: “Sgarbi piace a tutti. Vittorio arriva alla politica dall’insegnamento. La Sicilia è piena di talenti, di artisti. Dobbiamo ricominciare a far rivivere i teatri con una programmazione innovativa. Quindi, valorizzare i luoghi, incentivare gli eventi in ogni angolo dell’isola. Tutto ciò attirerà turisti e porterà denaro".
Proprio perchè la Sicilia è già piena di talenti, e di tante altre cose, sarebbe opportuno fare un passo indietro. Qualcuno lo dica a Morgan, all'occorrenza anche a Sgarbi.