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12/09/2017 06:00:00

Sicilia, Regionali: tegola sul M5S. Il Tribunale di Palermo sospende le "regionarie"

11:40 - A meno di due mesi dalle elezioni regionali sul Movimento Cinque Stelle e sul candidato Cancelleri si abbatte una grossa tegola da sbrogliare. La quinta sezione civile del Tribunale di Palermo ha sospeso la validità delle cosiddette “regionarie” siciliane, le elezioni on line che hanno incoronato Giancarlo Cancelleri candidato del Movimento a governare la Sicilia.

Il provvedimento cautelare emesso dal giudice sospende l’elezione (che dunque al momento è insussistente), e rinvia la causa al 18 settembre per l’integrazione del contraddittorio con gli altri candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista. 

Il ricorso è stato fatto da Mauro Giulivi, uno storico militante siciliano. Giulivi era stato escluso perché reo di non aver firmato un documento che gli era stato sottoposto dal Movimento e da «lo staff», necessario per potersi candidare. «Mi si chiedeva - ha scritto Giulivi su Facebook -, con un preavviso di 2 ore e 30 minuti, di recarmi presso una fantomatica sede e firmare un documento, mai letto prima, indispensabile per confermare la mia candidatura. Dal momento che ho “sfortunatamente” un lavoro, non ho potuto né leggere, né recarmi in via Scrofani entro le ore 20».

Si tratta di uno di quei testi ad hoc che il Movimento fa firmare ai candidati, chiamandoli «codici etici», ma che in realtà sono clausole contrattuali che - secondo quanto stabilito dal tribunale di Genova, nel ricorso vinto da un’altra celebre esclusa, Marika Cassimatis - sono clausole contrattuali sul modello dei contratti dell’ecommerce (spesso l’adesione viene chiesta anche con semplice clic, che varrebbe come consenso).

Il giudice di Palermo invece non riconosce al momento questo testo come «codice etico» (ve n’è già uno, nel Movimento), e scrive nel provvedimento depositato: «Poiché non risulta (né è stato allegato) che detta adesione dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e al contrario risulta che nella precedente procedura per le comunarie detta adesione è stata richiesta solo all’esito delle primarie, e poiché il Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del c.d. codice etico) prospettata dall’associazione resistente».

 Il Movimento Cinque Stelle ha mantenuto la sua parola: alto il profilo del primo assessore indicato in caso di vittoria in Sicilia. 
Si tratta di Federica Argentati, nissena, laureata in Scienze Agrarie, presidente del Distretto produttivo Agrumi Sicilia.
Imprenditrice, gestisce l'azienda di famiglia, non ha alcuna esperienza politica pregressa ma tanta voglia di impegnarsi per la sua Terra: “Per rilanciare la nostra agricoltura è necessario sfruttare il brand Sicilia, cominciare a comunicare in maniera professionale i nostri prodotti, fare sistema e agevolare la cooperazione fra produttori per cercare di ridurre i costi di produzione. Intervento fondamentale visto che oggi i nostri competitor sono paesi esteri che hanno costi di produzione bassissimi".

06:00 - Nessun bando pubblico, dunque, per la scelta degli assessori, né esame di curriculum, scelta diretta. Si prosegue in maniera diversa evitando che molti non venissero presi in considerazione o esaminati accuratamente. Lo spiega Giancarlo Cancelleri, candidato grillino alla presidenza della Regione:

“Molta gente non si sarebbe presentata per questo, alcuni perché non venivano raggiunti. Abbiamo cominciato a fare un ragionamento e ci siamo detti ma in questi anni quanta gente valida abbiamo conosciuto? E allora abbiamo detto ripartiamo da lì. Ho chiesto a tutti i candidati, ai cittadini di propormi nomi, abbiamo sviluppato anche una certa capacità di capire chi ci sta davanti".

L'assessore designato e il presidente in corsa hanno elencato, in conferenza stampa, alcuni punti su cui incentreranno il loro programma: dalla razionalizzazione dei dirigenti, ai consorzi di bonifica, un migliore impiego dei fondi comunitari.
Cancelleri sull'Ufficio Regionale presente a Bruxelles ritiene che non vada chiuso:  

“Noi non vogliamo chiuderlo, vogliamo potenziarlo, vogliamo farlo diventare il braccio armato delle nostre imprese. Dobbiamo ricontrattare i trattati Europei sull'ingresso delle merci.  L' ufficio Europa dovrà diventare un luogo dove si andranno a firmare i contratti con i nostri imprenditori per l'acquisto dei prodotti agricoli e pesca”.


Non è mancato l'attacco alle altre forze politiche da parte di Cancelleri: “Siamo contenti che ogni giorno i nostri avversari abbiano un pensiero per noi ma io non dimentico che ci sono personaggi che sono in politica da prima che io nascessi”. Un botta e risposta a distanza tra Cancelleri e Miccichè. Il commissario forzista aveva etichettato i grillini come l'Aids: “I Cinque Stelle sono come l'Aids. Ricordate quando anche in Italia ci fu un gran caos sessuale, in cui tutti facevano l'amore con tutti? Poi spuntò l'Aids e questa cosa si fermò, si tornò a fare l'amore solo tra marito e moglie. Per questo credo sia un bene che, in un periodo di proteste, siano spuntati i Cinque Stelle. Hanno fermato un momento di degrado della politica. Ma ora basta, ora fuori dai coglioni, ora bisogna tornare a governare seriamente".

Non tace Cancelleri su questa grave accusa: “Sono parole molto gravi perché non puoi accomunare una malattia che sta mietendo vittime in tutto il mondo con una forza politica. Ma tanto la sua storia lo rappresenta degnamente: ha avuto anche problemi con stupefacenti vari. Lui rappresenta l'talia che si è mangiato, perché ha governato questa terra”.


Va spedito il candidato di centro destra, Nello Musumeci, che durante l'ultimo fine settimana ha incontrato elettori e simpatizzanti a Termini Imerese, accompagnato da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.
Musumeci ha fatto un lungo intervento battendo su quello che è un tema centrale della sua etica politica: le liste che lo sosterranno dovranno essere pulite.
E invita i partiti, alleati della coalizione, ad allinearsi a quelle che sono le sue direttive di morale: “ Meglio perdere diecimila voti che perdere la dignità”, sbotta il presidente della commissione antimafia all'ARS.
Ma non c'è stato il tempo di pronunciare quelle parole che Forza Italia, a Messina, faceva il primo passo falso: in lista, per uno scranno alle regionali, il figlio di Francantonio Genovese.

Genovese fu eletto nel PD, pupillo di Walter Veltroni, condannato ad 11 anni per i corsi della formazione professionale, folgorato dai berlusconiani, fu il primo acquisto di Miccichè appena nomitato commissario. Genovese venne condannato, in primo grado, per associazione a delinquere, riciclaggio, frode fiscale, peculato, attraverso gli enti che lui stesso controllava, e in parte la sua famiglia, truffava la Regione Sicilia (11 milioni di euro). La condanna non fu solo per Genovese ma anche per il cognato, Franco Rinaldo, ex consigliere regionale, passato anche lui in Forza Italia.
Non è finita qua, entrambi i cognati sono indagati per corruzione nell'operazione Matassa, della Procura di Messina, per presunto voto di scambio e interessi politici dei clan alle pregresse elezioni. Genovese, inoltre, ha subito una condanna dalla Commissione tributaria con la quale dovrà risarcire la Regione di ben 16 milioni di euro di redditi allocati in Svizzera. Buttato fuori dal parlamento, grazie ai voti dei compagni di partito (PD) che lo consegnarono alla giustizia, ha deciso di ingrassare le fila dei forzisti, oggi è pronto a far scendere in campo il figlio, Luigi Genovese, giovanotto universitario alla LUISS di Roma. La Sicilia ne sentiva proprio il bisogno.