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08/10/2017 06:00:00

In vendita il faro di Punta Marsala a Favignana

 Continua la vendita di pezzi storici del Demanio da parte dello Stato italiano. Adesso tocca ad un nuovo lotto, che comprende anche il faro di Punta Marsala a Favignana. 

Dopo il successo delle due precendenti edizioni, con cui sono state assegnate 24 strutture lungo le coste italiane, è stato presentato anche il terzo bando del progetto Valore Fari 2017, che vede coinvolti 17 nuovi gioielli italiani, tra cui anche delle piccole isole della laguna veneta. L'edizione di quest'anno, che si chiuderà il 29 dicembre, prevede l'assegnazione degli immobili a privati per un affitto non superiore a 50 anni.

Il progetto, che coinvolge per la prima volta nuove regioni, come Liguria e Marche, e piccole isole della laguna veneta, è stato presentato a Civitavecchia, a bordo della prestigiosa nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci, il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, e l’Amministratore Delegato di Difesa Servizi S.p.A. Fausto Recchia, alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

Il portafoglio 2017 è costituito da 8 fari in gestione alla Difesa: in Toscana a Porto Santo Stefano (GR) il Faro di Punta Lividonia, in Calabria il Faro di Punta Stilo, vicino Reggio Calabria, il Faro di Punta Alice, vicino a Crotone, e il Faro di Capo Rizzuto a Isola Capo Rizzuto (KR); in Sicilia ci sono il Faro Dromo Caderini a Siracusa, il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana, il Faro di Capo d’Orlando a Messina e il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA).

A questi si aggiungono altri 9 beni, di varia tipologia, in gestione all’Agenzia del Demanio: nella Laguna di Venezia si trovano l’Isola di San Secondo e l’Ottagono di Ca’ Roman, in Liguria a Camogli (GE) il Faro Semaforo Nuovo, sul promontorio di Ancona il Faro del Colle dei Cappuccini; in Puglia quest’anno ci sono la Torre Monte Pucci a Peschici (FG) e la Torre d’Ayala a Taranto, mentre in Calabria la Torre Cupo di Corigliano Calabro ((CS); chiudono il Faro di Riposto vicino Catania e il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR).

Con le due passate edizioni sono state assegnate 24 strutture, 9 fari con il primo bando 2015 e nel 2016, 15 tra fari, torri ed edifici costieri, e lo Stato incasserà complessivamente 760.000 euro/annui (15.4 milioni nell’intero periodo di concessione) con un investimento da privati di 6 milioni nel 2015 e di 11 milioni nel 2016, per un totale di 17 milioni di investimenti diretti e una ricaduta economica complessiva di 60 milioni. Positivo anche il risvolto occupazionale che conterà 300 operatori.

Per partecipare alle gare c'è tempo fino al 29 dicembre (ore 12). Possono partecipare: persone fisiche, imprese individuali, società commerciali, società cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi ordinari di concorrenti, etc.. I candidati si impegnano in sede di presentazione dell'offerta ad avvalersi, per la redazione del progetto tecnico, di un professionista di comprovata esperienza in interventi analoghi.

L'offerta tecnica comprende, inoltre, la presentazione di un progetto, con tanto di elaborati grafici con l'indicazione del layout funzionale e degli interventi da realizzare sul manufatto. Sempre nell'offerta tecnica bisognerà prevedere le modalità di intervento per il recupero dell'immobile, «nel rispetto - si legge nei bandi - del valore identitario, storico-artistico e paesaggistico-ambientale, in linea con i principi di compatibilità, reversibilità, minimo intervento ed eco-sostenibilità, ai fini della tutela dell'unitarietà della fabbrica e dei suoi elementi costitutivi, nonché della salvaguardia del contesto naturale in cui il bene è inserito, anche in vista dell'efficientamento delle caratteristiche prestazionali e dell'adeguamento di accessibilità e visitabilità dell'edificio, secondo la normativa vigente».

Già in fase di offerta è richiesta, tra l'altro, anche l'indicazione del piano di manutenzione ordinaria e straordinaria (attività, tempistiche, prestazioni attese) e del piano di monitoraggio (frequenze di controllo, verifica prestazioni, etc.) della struttura, anche attraverso il ricorso a tecnologie e sistemi innovativi.

Il sopralluogo è obbligatorio.