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08/10/2017 06:00:00

Regionali, Nicolò Clemenza (Cento Passi):"Strade e infrastrutture per favorire il turismo"

Nicolò Clemenza candidato all’Ars con la lista “Cento Passi per La Sicilia” che appoggia Fava. Ex consigliere comunale ed ex assessore a Partanna, perché si è candidato?

Mi sono candidato in questa lista perché sono di sinistra. Questo è un momento drammatico per la sinistra perché c’è il rischio che nel paese ci possa essere una involuzione. Io non riesco a pensare ad un Paese, ad una democrazia evoluta, vera, senza una forte presenza della sinistra.

Ma ci vogliono i voti per questo.

I voti ci sono, perché la sinistra c’è nel Paese ma non è rappresentata in questo momento. Questo è un Paese nel quale i giovani non hanno alcuna prospettiva e che negli ultimi cinque anni ha permesso che 65mila giovani siciliani andassero via. Un Paese che offre ai giovani solo contratti di precariato.

Perché questi problemi non li risolve lei, o il PD o Gucciardi o Ruggirello che sono i candidati di quel partito?

Guardi su Gucciardi penso che interpreti una politica vecchia, da vecchio democristiano, in continuità con quella che è la sua appartenenza che si riconosceva nella linea di Genovese, di Papania. E’ figlio di quella politica.

E Tranchida che dice di essere di sinistra?

Tranchida è molto più pericoloso, perché riesce a stare in un partito insieme a Ruggirello e a Gucciardi, qualificandosi come di sinistra, ponendosi in rottura rispetto al Partito Democratico e poi si candida con lo stesso partito. Io certe alchimie non riesco a capirle. Obiettivamente, per me la linea di demarcazione tra il fatto di essere di destra o di sinistra è netta, nitida, non può esserci confusione.

A Marsala il consigliere Daniele Nuccio dice meglio dare un voto utile a Tranchida del PD piuttosto che ai “Cento Passi”.

Dipende da quello in cui uno crede. Io non penso che un voto sia qualificante perché viene speso in direzione di un soggetto che ha più o meno possibilità di potercela fare. Un voto è qualificante quando si spende per un progetto. Io vorrei capire qual è il progetto di questi che hanno litigato fino a ieri e ora si mettono insieme per poi ricominciare a litigare all’indomani delle elezioni.

Loro dicono lo stesso di voi.

No, assolutamente. Noi ci siamo riconosciuti attorno ad un progetto, che è il progetto della sinistra di cui c’è bisogno in questo Paese, e non abbiamo la prosopopea di pensare che la sinistra siamo noi. La sinistra è nella società, nella gente che soffre, che ogni mattina si alza e fa il conto con la vita. La sinistra è nei giovani che non hanno una prospettiva, e negli anziani che dopo una vita di lavoro non riescono a tirare avanti. Si tratta di tirare fuori queste cose e portarle al centro dell’interesse della politica.

Andando più terra-terra, lei deve prendere un voto in più di Fundarò.

Non mi sono posto il problema. Fundarò ha la mia massima stima, io lotto per un progetto e chiunque uscirà primo nell’ambito di questo avrà il mio pieno riconoscimento.

Clemenza quanta sinistra c’è a casa che fa parte di quel corpo elettorale che negli anni ha creato un enorme partito che è quello dell’astensionismo?

C’è uno spazio enorme che fino ad oggi ha preferito rimanere a casa perché non ha avuto punto di riferimento.

Secondo lei il M5S è più di destra o di sinistra?

Non è niente, il M5S non è niente. Ha raccolto la protesta in un momento di crisi. Ma la politica di governo non si fa con la protesta.

Clemenza il 6 di novembre ci siete voi e Fava al Governo della Sicilia. Cosa fate tirare fuori la tassa patrimoniale?

In Sicilia se si vuole fare politica e buon governo, basta fare il contrario di tutto quello che è stato fatto fino ad ora.

Le proposte concrete?

Dobbiamo guardare al territorio. Noi abbiamo capacità, risorse, esperienze che possano far crescere e decollare questo territorio. Io mi rifiuto di pensare che una provincia ricca di risorse naturali, ambientali come la nostra, ricca di un’agricoltura capace, di competenze vere possa non avere speranze. Si tratta di fare una politica di scelte. Non è pensabile che l’80% del bilancio della nostra Regione debba essere assorbito dalle convenzioni che si fanno con le strutture sanitarie.

Non è esagerato l’80%?

Non lo so se sono esagerato, ma con tutto quello che c’è dietro a questi interessi, si tratta di indirizzare queste risorse in altre direzioni, verso quelli che sono i veri fattori positivi e produttivi all’interno della nostra società.

Clemenza viene eletto all’Ars, la prima proposta che fa per il territorio quale sarà?

Abbiamo bisogno di guardare al territorio e alle infrastrutture. La potenzialità del nostro territorio è il turismo. Se noi non mettiamo a disposizione dei visitatori, dei turisti, quantomeno le strade per poterlo visitare, allora parliamo di chimera.

Quindi più B&B per tutti?

 

No, più strade per conoscere il nostro territorio e poi guardare a ciò che emerge dalla nostra società.