Massimo Fundarò candidato all’Ars con i “Cento Passi” a sostegno di Claudio Fava. Le liste sono state presentate, lei è nel listino di Fava. Siete bene o male sempre gli stessi di cinque anni fa, Fava candidato, Navarra c’è anche se non è candidato. Dove sta il rinnovamento a sinistra?
Io credo che l’esperienza che sta mettendo su Claudio Fava in giro per la Sicilia ha una caratteristica, che è quella di essere fatta da tanti giovani che ci hanno spinto. E’ chiaro che poi al momento di candidarsi subentrano tanti aspetti come l’esperienza, la disponibilità, ed è chiaro che è complicato trovare dei candidati giovani, però uno degli aspetti principali della nostra lista è quello che noi dobbiamo interrompere l’esodo dei tantissimi giovani che ogni anno vanno via dalla Sicilia.
Fundarò, ci sono circa quaranta giovani che facevano parte della fascia giovanile del PD che adesso sostengono Fava.
Ce ne sono tanti anche a Catania, ad Enna e in giro per tutta la Sicilia.
Qui nel trapanese quanti esodati del PD ci sono che voteranno Fava?
Speriamo tanti. Noi, però, ci rivolgiamo a quelli che sono delusi dalla politica. A quel 55% di persone che non sono andati a votare come l’altra volta. La politica è bella ma è stata degradata da tantissimi politici che si fanno i cavoli loro e non lavorano per la collettività.
Fundarò è un po’ quello che pensa di lei ABC, il movimento Alcamo Bene Comune?
Guardi vorrei chiudere questa polemica con una battuta. ABC lo scorso anno alle elezioni amministrative ha candidato una persona dichiaratamente di destra, ora in pochi mesi mi sembra strano che si siano convertiti a una ideologia di sinistra. Ho visto in loro degli atteggiamenti un po’ vecchi e di opportunismo politico. Io credo che bisogna valutare sulle cose che si fanno. Tutti sanno quello che è successo al ballottaggio tra i Cinque Stelle e ABC, e si è capitato bene cosa rappresentavano i due personaggi.
Cosa è successo ad Alcamo, ce lo spiega?
Io dichiaro con orgoglio di aver votato per Domenico Surdi che è stato fino a poco tempo fa uno dei ragazzi più in gamba della sinistra giovanile. Poi si è candidato con il Movimento Cinque Stelle ed è chiaro che uno di sinistra come me da trent’anni si sia orientato verso di lui e non sull’altro che era ispirato dal Movimento Sociale.
Come sta amministrando Surdi ad Alcamo?
Male, molto male.
Si è pentito di averlo votato?
Penso proprio di sì, perché sta dando una cattiva prova di governo.
Perché secondo lei?
Per me è un duplice motivo. La giovane età e l’inesperienza e può essere una giustificazione. Ma questa è accoppiata da presunzione e arroganza e quindi non si consiglia e non si consulta con altre persone. Hanno poi il principio che quello che c’era prima, era tutto negativo, tutto sbagliato e tutti erano ladri. Sono arrivati loro ed è rincominciato il mondo…. Non funziona così la politica.
E’ singolare quanto sta avvenendo ad Alcamo con il piano dei rifiuti che è stato disertato.
L’ho detto un anno fa che quel piano era sbagliato, che così com’era non era economicamente sostenibile. I fatti mi hanno dato ragione. Ho scritto più volte al sindaco e adesso credo l’abbiamo capito e ora dovrebbero modificare il bando.
Fundarò, quanto pesa la responsabilità di un’eventuale sconfitta del centrosinistra, quello di Micari e di Fava sulla vittoria a questo punto di Musumeci?
Guardi, io questa volta posso dire nessuna. Mi sono seduto al tavolo delle trattative con Leoluca Orlando e avevamo intenzione di fare la lista dei territori, quella che poi è fallita miserevolmente. Avevamo instaurato un rapporto con Orlando, ci aveva parlato di discontinuità con il presidente Crocetta e con Alfano e poi ci siamo trovati ancora con Alfano e Crocetta. Noi coerentemente abbiamo criticato per cinque anni Crocetta, che riteniamo il peggior governatore degli ultimi vent’anni, e chiaramente non potevamo fare un’alleanza con lui.
Fundarò, tra Camera e Senato ci sono cinque gruppi di sinistra. Oltre al PD, Articolo 1, Campo Progressista, Sinistra Italiana e Possibile. Il dna anarchico della sinistra e i personalismi porteranno ancora a nuove divisioni all’indomani delle elezioni?
Innanzitutto, “Sinistra Italiana” e “Possibile” sono assieme. Il dato nuovo è che qui in Sicilia ci siamo uniti e il buon risultato che tutti pronostichiamo aiuterà anche il processo unitario nazionale. Ma il problema che solleva Pisapia è un altro. Siccome noi contestiamo questi quasi cinque anni di governo, prima Renzi e poi Gentiloni che non hanno fatto gli interessi della gente, ha aumentato le diseguaglianze economiche, ha lavorato contro l’ambiente con lo sblocca trivelle contro il lavoro con lo job act, contro la scuola. Che senso ha dopo tanto tempo riproporci ancora in alleanza con questo PD. Noi riteniamo che sia giusto fare un nuovo schieramento di sinistra alternativo al PD.
Fundarò, chiediamo a tutti i candidati cosa faranno non appena eletti. Molti ci racconto tante poesie, lei di concreto cosa farà?
La prima cosa da fare è il piano straordinario degli investimenti pubblici. L’unico modo per dare lavoro in Sicilia è questo, è l’unica ricetta per creare posti di lavoro. In Sicilia il 40% dei depuratori cittadini non funzionano, ci riempiamo la bocca di turismo, tutti parlano di Ryanair però non si fa la cosa principale, tenere pulito il nostro mare. Credo sia una delle prime iniziative da prendere. Si potrebbe, - siccome sono uno dei promotori della marcia allo Zingaro contro gli incendi - resettare il settore dei forestali e dobbiamo smetterla con questi precari. Si spendono 400 milioni di euro per i forestali e non possiamo permettere che i nostri turisti arrivano a Calampiso e poi devono scappare via mare. C’è già una legge specifica che ha già funzionato nelle regioni del nord Europa e anche in alcuni parchi nazionali in Italia. Una legge di bacino che è una legge premiale. Se ad esempio in un ambiente come Inici – Castellammare – Alcamo, per un anno non ci sono incendi ci sarà un incremento del lavoro del 10%, se ci sono incendi ci sarà, invece, un decremento del lavoro. Dove è stata adottata questa legge sono scomparsi gli incendi. I nostri boschi sono delle risorse economiche, basterebbe raccogliere la legna e fare dei piccoli impianti per produrre energia elettrica e con i ricavati pagare i nostri forestali senza intaccare le casse dello Stato. Non capisco perché si fa in Finlandia, in Norvegia, in Austria e in Sicilia non si possa fare. Questo è dovuto alla profonda ignoranza dei nostri deputati regionali che di queste cose non ne sanno nulla.
Chi sono gli assessori designati di Fava?
No, non ha ancora espresso la sua squadra di governo.
Ma scioglierà la riserva prima del 5 novembre?
Sinceramente non lo so. Io credo che ci saranno gli assessori perché questa è una proposta di Governo. Noi su ogni questione mettiamo in campo proposte concrete che condividiamo.
Com’è la sua campagna elettorale? Che umori trova tra la gente che incontra?
La gente è molto incavolata. Ha sfiducia nei politici e nella politica.
Questa gente voterà Cinque Stelle?
No, perché hanno deluso, dopo cinque anni ci vengono ancora a dire che loro hanno risparmiato sullo stipendio. I problemi della Sicilia che ha cinque miliardi di debiti non si risolvono con i loro soldi risparmiati. Credo che ha perso molta presa questa cosa dei Cinque Stelle.
Se Cancelleri diventa presidente della Regione quale sarà il suo incubo peggiore?
Incubo no, io credo che se vanno al Governo non avranno una maggioranza. Perché questa legge elettorale - molti non lo sanno - non consentirà a nessuno di governare perché chi vince prenderà al massimo trenta deputati. Probabilmente potrà avere bisogno di questi deputati che già ci accreditano i sondaggi. Allora nell’ipotesi in cui loro vincessero si potrebbe dialogare su cose concrete, su questioni ambientali, sui rifiuti, su l’acqua e sullo stesso dissesto idrogeologico.
Fundarò, secondo lei esiste l’abusivismo di necessità?
No, è una scusa, è una presa in giro adottata da tantissimi che hanno distrutto le nostre coste e il nostro paesaggio.
Perché chi è scontento della politica anziché votare per i Cinque Stelle deve votare per i Cento Passi, per Fava e anche per Fundarò?
Innanzitutto per una questione di coerenza. Siamo gli unici fermi che da tanto tempo diciamo le stesse cose, non abbiamo cambiato partito e affermiamo gli stessi valori. Abbiamo una credibilità che altri non hanno. E poi perché credo che dalla Sicilia possa partire un progetto di unità di un nuovo partito di sinistra che potrà sconvolgere i piani della politica nazionale, quindi un voto che ha una doppia valenza.