Giulia Adamo, ex sindaco di Marsala, ex presidente della Provincia di Trapani ed ex deputato regionale, c’è stata la condanna della Corte dei Conti a pagare 65.000 euro quale danno erariale. Cosa ci dice in merito?
Tutti i deputati che sono stati per un certo periodo capigruppo siamo stati tutti condannati e tutti faremo appello in Cassazione. In altre regioni c’è gente che ha utilizzato il denaro pubblico a fini personali e sono tanti che hanno fatto così. Ma in Sicilia in generale o comunque certamente nel mio caso non è successo così. La Corte dei Conti oggi dà una interpretazione con la quale dice che le spese ammissibili sono quelle istituzionali e non quelle politiche; per cui convegni, riunioni, manifesti si devono pagare personalmente. In questi cinque anni ad esempio si decise di fare un regalo ai leader del nostro partito, Miccichè, Pippo Fallica ed altri. In cinque anni abbiamo organizzato un convegno con il presidente della Regione e tutti i dirigenti regionali, organizzato dal mio gruppo e dall’MPA, avremmo dovuto prendere un locale e invece una signora, amica di un deputato e molto vicina a noi, mise a disposizione il suo palazzo e per questo abbiamo deciso di fare un regalo alla signora. Abbiamo messo duecento euro a gruppo e non è possibile finire sui giornali, come se io avessi usato il denaro pubblico per comprare e regalare borse. E’ stato solo un caso, e non è possibile che passi la notizia che con i soldi pubblici abbiamo comprato quello che volevamo per fare regali. Sono fermamente convinta della necessità di colpire chi spende male il denaro pubblico, di chi approfitta del suo potere. Dico facciamo le inchieste più feroci, facciamo pagare chi deve ma non si può sparare nel mucchio e stabilire che tutto quello che si era fatto in termini di attività politica sia illegittimo di punto in bianco. Dei 65.000 euro che devo restituire, 54 mila sono rimborsi che io fatto ai singoli deputati. Chiaramente, lasciamo stare l’aspetto economico, ma l’impatto mediatico è forte, perché se si somma e si attribuisce il tutto speso da 14 deputati al capogruppo indubbiamente è molto diverso. La bouvette è un ristorante particolare, lì chi mangia paga e ogni deputato invitava in alcune occasioni degli ospiti come consiglieri e sindaci di tutta la Sicilia. Erano delle colazioni di lavoro, non c’è un pranzo con amici o parenti. E quei soldi erano lì per questo e sono stati spesi non per altro. La mia preoccupazione è che oggi si voglia cambiare tutto per non cambiare nulla.
Adamo, ha la percezione che la vogliono ancora colpire politicamente?
Diciamo così. Io sono sempre stata sostenuta con grande forza e passione politica dai cittadini che mi hanno sempre difesa. Non ho mai avuto amicizie in politica e in campo partitico, e ogni mia campagna elettorale è stata una guerra; tutti contro: destra, sinistra, centro, sempre contro. Ma io ho sempre vinto, non ho mai perso una campagna elettorale, e devo ai cittadini qualcosa perché mi hanno sempre voluto bene.
Adamo farà ricorso in cassazione per difetto di giurisdizione?
Sì, io rispetto in tutti i modi questa sentenza ma ho anche il diritto di fare ricorso e le cose verranno discusse nelle sedi opportune. Non è però possibile che le regole si cambino in corso d’opera. Faccio un esempio su Marsala. Ci fu un convegno organizzato per parlare del Piano di Sviluppo Rurale alla presenza di due assessori regionali e di un sottosegretario, fu riconosciuto inammissibile perché considerata manifestazione politica e non istituzionale, ma la politica e i gruppi politici questo devono fare. Io non voglio discutere, se ne discuterà in Cassazione, quello che mi interessa chiarire è che non c’è un euro che possa essere ricondotto a me indebitamente e non solo, il capogruppo aveva il 10% di indennità in più e io l’ho lasciata al gruppo e non esiste una mia richiesta di rimborso spese.
Questi soldi ora farebbero comodo?
Certo, la mia famiglia e i miei amici mi dicono: sei stata scema. Tutte le volte - ed è testimoniato dai funzionari del gruppo -, che andavo in giro per convegni e altro io pagavo le spese per me e l’autista senza mai chiedere rimborso.
Adamo, per queste regionali c’è Francesco Salone che dice di avere in lei una mamma politica.
Io voglio bene a Francesco Salone perché è un giovane che si è sempre battuto, ha passione per la politica, cosa oggi diventata veramente rara. Ha fatto sempre riferimento al mio modo di fare politica.
Andrà a votare domenica 5 novembre?
In questo momento non mi interessa, voglio ricordare che sono stata costretta a dimettermi da sindaco e la città ha subito dei danni per questo. Dieci anni prima io ho scoperto quello che accadeva all’istituto audiofonolesi di Marsala e per quella vicenda nonostante scoprì il raggiro alla fine sono stata io pagarne le conseguenze.
Parliamo del Commerciale di Marsala, questa redazione ha condotto da due anni una campagna stampa per dire spostatelo al Tribunale, il sindaco di Marsala, Alberto di Girolamo dice: “Io ho preso un accordo con la Provincia per metterlo alla Lombardo Radice a Sappusi”.
Quando ero presidente della provincia ho chiesto all’amministrazione comunale di Marsala di avere un terreno per edificare l’Istituto Commerciale, era un mio impegno preso con i cittadini e l’ho portato avanti. Dopo tempo è arrivato il terreno, abbiamo fatto il progetto, lo abbiamo illustrato agli alunni, agli insegnati, poi io mi sono dimessa lasciando il progetto esecutivo, ma il comune ha perso così tanto tempo che l’esproprio di quel terreno non era più valido, quindi abbiamo speso soldi ed energie ma al momento di realizzarlo ci hanno detto che non si poteva più realizzare perché non c’era più il terreno. Quando sono diventata sindaco, ho scritto alla Provincia a cui ho detto di mettere a disposizione i vecchi locali del Tribunale. Ho avuto un incontro con il presidente del tribunale e il presidente dell’ordine degli avvocati che dissero di essere d’accordo. C’è tutta una corrispondenza con la quale mettevamo a disposizione degli studenti una struttura buona per diventare una scuola.
Il sindaco Di Girolamo dice che non va bene.
Io penso che vada bene e che su questo bisogna insistere. Io sono stata eletta allora dai cittadini e ho deciso che alcune cose che mi stanno a cuore le voglio riprendere.