Sono soltanto 13 milioni di euro i fondi destinati dal ministero dell'Istruzione che arriveranno in Sicilia su un totale di 209 milioni stanziati per avviare il cosiddetto Sistema integrato di istruzione e formazione da zero a sei anni – asili nido, servizi all’infanzia e scuole materne. Somma, dunque che potrà incidere poco sull'isola dove le infrastrutture per la prima infanzia sono carenti, se non assenti del tutto. La Sicilia, vista la situazione delle infrastrutture per l'infanzia avrebbe avuto bisogno di maggiori risorse. E per il momento i bambini siciliani dovranno accontentarsi di una quota di finanziamenti ben al di sotto dei loro coetanei che vivono nelle regioni dell’Italia centrale e settentrionale.
La norma è nata con un spirito totalmente diverso e con l'obiettivo del progressivo consolidamento, ampliamento, nonché l’accessibilità dei servizi educativi per l’infanzia, anche attraverso un loro riequilibrio territoriale, con l’obiettivo tendenziale di raggiungere almeno il 33 per cento di copertura della popolazione sotto i tre anni di età a livello nazionale. Secondo i dati di Cittadinanzattiva sui nidi comunali, in Sicilia riescono a fruire del servizio a loro dedicato meno di 6 piccoli da zero a due anni di età. A livello nazionale si sfiora il 12 per cento con l’Emilia Romagna che si attesta a quota 25 per cento e la Toscana sul 20 per cento. Ma il grosso dei finanziamenti prende la strada delle regioni padane, i cui bambini (un milione e 655mila in totale) riceveranno un finanziamento di 66 euro a testa. Contro i 42 euro dei piccoli siciliani.