Giacomo Scala, ex sindaco di Alcamo e candidato alle ultime elezioni, un suo commento alla tornata elettorale che la vede fuori dall'ARS?
Una elezione molto complicata e difficile. Il clima delle cronache degli ultimi giorni non sono idilliaci. Avremmo voluto un altro scenario.
Quali sono adesso i suoi progetti politici futuri?
Sono stato fuori dalle Istituzioni, certo continuerò a fare politica per come ho fatto. C'è un po' di amarezza per il seggio che non è scattato nonostante i tanti consensi di cui vado fiero. Pazienza.
Scala la lista era debole, magari una lista un po' più forte avrebbe consentito lo scranno?
Con il senno del poi, certo che avrebbe potuto essere più forte. In provincia di Trapani era troppo complicato, tanti generali.
Dalle parti di Sicilia Futura ci sono malumori nei confronti del PD e lo stesso Cardinale si sta lanciado verso il centro destra. Lei fa parte di questo gruppo?
Noi siamo un gruppo che non prendiamo decisioni da soli, ragioniamo. Ci sarà una direzione regionale e analizzeremo il dato del voto, non si può dall'oggi al domani fare armi e bagagli. Ci sarà una dialettica interna forte perchè ci sono varie sensibilità.
Lei ha presentato ricorso alla commissione elettorale circa le certificazioni irregolari nella presentazione delle candidature. Ci spiega di cosa si tratta?
Esiste una legge, la Severino, che ha abrogato l'articolo 15 che riguardava la certificazione antimafia precedente. A nostro avviso, mio e dei legali, la certificazione di molti candidati è carente e la sanzione prevista è la cancellazione della lista elettorale.