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28/11/2017 06:00:00

Trapani, turismo. Tutti contro Messineo: "Musumeci revochi il Commissario"

Tutti contro Messineo a Trapani dopo il doppio colpo del commissario, che ha deciso di non far partecipare il Comune alla nuova raccolta fondi per il sostegno dell'aeroporto di Birgi e di fare uscire il comune dal Distretto Turistico della Sicilia Occidentale. Tra l'altro si scopre che il Comune di Trapani è pure moroso: deve alla fondazione che gestisce il Distretto 29.000 euro, cioè l'equivalente di tre anni di quote. Messineo esce dal Distretto perché, tra le righe, ne sottolinea l'inutilità. Il commissario  nella delibera di recesso ha spiegato che «dall’esame del documento di programmazione economico finanziario 2017» del distretto «non si evincono incisive azioni riferite al territorio nel suo complesso tale da giustificare l’importante apporto finanziario richiesto annualmente dalla fondazione». Pertanto, ha deciso per il recesso «a motivo della non apprezzabile utilità derivante dalla partecipazione allo stesso e per i risparmi conseguenti al recesso», 9 mila euro.

Da più parti si chiede al neo governatore della Sicilia, Musumeci, di revocare il commissario. Lo ha fatto l'ex consigliere Francesco Salone, qualche giorno fa, lo fanno adesso i cittadini firmatari della petizione contro la decisione di uscire dal co - marteking "Salva Birgi":

A seguito dell'invio di ulteriore documentazione al Commissario pro-tempore di Trapani, dott. Messineo, ne è seguito un silenzio che ha imbarazzato e mortificato le migliaia di persone che avevano manifestato in maniera chiara e netta la propria volontà.
La successiva decisione di abbandonare il distretto turistico, a fronte di un misero risparmio di 9.000 euro, ha fatto apparire evidente l'azione del commissario tesa a danneggiare la città da lui amministrata. Una città che sul turismo ha cercato di prosperare creando investimenti, posti di lavoro e benessere per il territorio.
Per tutti questi motivi il Comitato ha deciso di porre in essere una petizione per chiedere al neo insediato Governo Regionale l'immediata rimozione del Commissario Messineo e l'insediamento di un nuovo Commissario che abbia maggiormente a cuore gli interessi della città.
Ogni cittadino o associazione che volesse dare una mano alla raccolta delle firme potrà partecipare alla riunione indetta presso la sede di Confagricoltura in via Vespri 31, mercoledì 29/11/2017 alle 18.00.
In quella sede distribuiremo i moduli per la raccolta, illustrando le motivazioni che ci hanno spinto a questa drastica, seppur necessaria, decisione.
ATTENZIONE - IMPORTANTE!
La raccolta firme si concluderà in 7 giorni. Mercoledì 6 dicembre raccoglieremo i moduli residui ed entro la fine della settimana contatteremo l'ARS per manifestare le nostre richieste.

  

Anche Confagricoltura decide di attaccare Messineo. Il presidente provinciale Fabio Bertolazzi lo fa rivolgendosi direttamente al commissario, «pur condividendo il pensiero sul fallimento dell’azione del Distretto Sicilia Occidentale». Ma, subito dopo ritiene che Messineo «anziché affrontare i problemi, preferisce “lavarsene le mani” - afferma -. Medesimo atteggiamento tenuto con l’accordo di co-marketing: se il commissario, nonostante la documentazione prontamente fornita dai cittadini a dimostrazione della validità e del rispetto di norme e leggi, continua a perseverare nell’affermare l’esistenza di gravi anomalie nell’accordo le affronti e, ove a suo giudizio siano contro legge, le porti a conoscenza degli organi competenti».

Dal Bilancio 2015 del distretto  risulta che le uscite sono state pari a 130 mila euro, di cui 54 mila per i servizi, fra cui i compensi e gli oneri sociali del coordinatore (11 mila e 500 euro), quelli per i revisori dei conti (1.200 euro), le consulenze (1.700 euro) ed i contributi per Confindustria relativi al 2014 e 2015 (39 mila euro). Ed ancora, 47 mila euro per il cofinanziamento a 4 progetti (17 mila euro per l'infomobilità, 1.400 euro per l'attivazione dei processi partenariali, 2.500 euro per la diversificazione turistica e 26mila euro per la promo/commercializzazione). Ed ancora, 10mila euro per le spese di realizzazione dei progetti, 3mila euro per la partecipazione alla fiera di Stoccarda e quasi 9mila euro per l'animazione della piazzetta Sicilia all'Expo di Milano. Ed ancora, 3.700 euro come quote associative per la manifestazione “Fly for Peace” del 2014 e 2mila euro come rimborsi anticipi Confindustria.

Il fatto è che Trapani avrebbe i soldi per finanziare distretto e aeroporto, tramite l'imposta di soggiorno. Dal primo gennaio e fino ad ottobre gli albergatori hanno versato 234 mila euro nelle casse del Comune per quanto riguarda i soggiorni nelle loro strutture ricettive. Numeri che, in proiezione, farebbero sfondare abbondantemente quota 300 mila euro, contro i 275 mila del 2016. Le tariffe in vigore sono state approvate dalla Giunta dell'allora sindaco Vito Damiano nell'ottobre del 2014: un euro per il prezzo fino a 35 euro a notte; 2 euro fino a 70 euro e 3 euro andando oltre. Sempre al massimo per cinque pernottamenti. Il dato di Trapani è considerato basso dagli esperti del settore, dato che a San Vito Lo Capo il Comune incassa di imposta di soggiorno ben 600.000 euro l'anno. 

Contro Messineo ha scritto pure l'avvocato Vito Galluffo:

ORA BASTA !!! La misura e' stracolma ed e' tempo, senza ulteriori indugi, che Ella si dimetta e torni nella Sua Palermo. Era stato politicamente nominato da tal Crocetta per amministrare la città di Trapani e non per disamministrarla. Non solo non è riuscito a far fonte alla quotidianità amministrativa ma, addirittura, con le sue ingiustificabili determinazioni sta contribuendo a finire mortalmente l'intera economia del nostro territorio. E ciò ha fatto senza tener conto delle migliaia di richieste e sollecitazioni fattale dai cittadini trapanesi. In democrazia, che è l'esatto contrario dell'autoritarismo ed e' bene ricordarlo, i cittadini si ricevono, alle istanze si risponde ed i provvedimenti si ragionano. Trapani, così facendo, sarà presto definitivamente isolata dalla civiltà, dal turismo e dal lavoro.

Ha detto, infatti, e continua a dire:
- NO al co-marketing per l'aeroporto di Birgi, azzerando la già intrapresa e faticosa via per il riscatto e l'inserimento turistico nel mondo, grazie ai nostri imprenditori, ed il rilancio della economia;
- NO, incredibilmente OGGI, anche al Distretto Turistico di cui il Comune era cofondatore, dissociandosi e non versando la dovuta quota d'adesione;
- NO alla pulizia della città con montagne di rifiuti che la stanno seppellendo...anche vicino allo stesso Palazzo di Giustizia;
- NO al mercato del pesce, lasciandolo inagibile e chiuso senza intervento alcuno,costringendo i nostri pescatori e gli operatori a lavorare sulla pubblica via;
- NO al mantenimento ed alla libera usufruizione degli impianti sportivi ai nostri giovani ed ai nostri concittadini;
- NO al turismo, al commercio, al mercato, alla pulizia, al lavoro, allo sport, a TUTTO!!!

E questo è accaduto senza ancora imbroccare la via, anche se tardiva, delle dimissioni.
A noi, trapanesi tutti, resta il non piacevole ma obbligato dovere di chiedere al signor Presidente della Regione Siciliana, On. Musumeci, politico ed amministratore onesto e capace, la REVOCA della sua nomina, per il bene della nostra città, e di provvedere contestualmente per le nuove elezioni.

Qui invece una lunga dichiarazione, sempre sul Distretto, da parte di Pagoto: 

 Il Distretto Turistico Sicilia Occidentale è stato costituito nel 2012 (e non nel 2010) in forma di fondazione senza scopo di lucro e, nello stesso anno, ha ottenuto il riconoscimento regionale ai sensi dell'art. 7 della L.R. 10/2005, mantenendolo fino ad oggi.
In fase di costituzione sono stati istituiti un fondo di dotazione ed un fondo di gestione, ai quali ciascun socio contribuisce in misura differente. In particolare, per ciascuno dei Comuni fondatori è stato stabilito un apporto una tantum al fondo di dotazione di € 5.000 ed un apporto iniziale al fondo di gestione pari a € 1.500. Annualmente, poi, ciascun socio è chiamato a contribuire, nella misura indicata dal Regolamento, alla copertura del fabbisogno finanziario individuato dal Consiglio di Amministrazione e approvato dall’Assemblea dei Soci. Il Comune di Trapani, in qualità di fondatore del Distretto, dovrebbe ben conoscere i meccanismi contenuti nello Statuto e nel Regolamento di una Fondazione che ha contribuito a costituire. Inoltre, si sottolinea che il Comune di Trapani, dal 2012 a oggi, ha sempre fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, concorrendo a determinare le linee di azione del Distretto e a stabilirne il fabbisogno finanziario e la relativa ripartizione in capo ai soci.
In qualità di socio della Fondazione, il Comune è stato chiamato annualmente ad approvare in sede assembleare la programmazione economico-finanziaria che, peraltro, è sempre stata messa a disposizione dell’Ente con congruo anticipo rispetto alla definizione del bilancio comunale. Appare, pertanto, pretestuosa la dichiarazione riportata sulla stampa secondo la quale “il Regolamento della Fondazione Distretto turistico non permette una precisa programmazione delle risorse finanziarie da allocare nei bilanci dell’Ente, in quanto la richiesta è decisa unilateralmente dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione”, tanto più considerato che l’apporto richiesto al Comune di Trapani si è mantenuto pressoché costante negli ultimi tre anni.
Per amor di verità si precisa, inoltre, che il contributo relativo al Comune di Trapani per l’anno 2017 ammonta a € 9.244 (e non 9.744 come più volte indicato sulla stampa) e che l’Ente ormai da tre anni non versa le quote di propria competenza, avendo così maturato un debito di oltre 29.000 euro nei confronti della Fondazione. In merito ai presunti costi del Distretto, è doveroso puntualizzare che non un solo euro è mai stato speso per compensi, indennità e rimborsi chilometrici in favore del Consiglio di Amministrazione, i cui componenti, da sempre, svolgono la loro attività a titolo assolutamente gratuito. Per quanto riguarda, poi, l’attività svolta e i risultati conseguiti dal Distretto Turistico, diverse sono le iniziative poste in essere in questi anni, durante i quali la Fondazione ha portato avanti una costante, anche se poco sbandierata, azione di promozione della destinazione turistica Sicilia Occidentale.
Fra le iniziative poste in essere si segnalano le svariate fiere e manifestazioni a cui il Distretto ha preso parte sia in Italia che all’estero; la realizzazione di un road-show promozionale che ha toccato diverse città della Germania; l’organizzazione di vari educational e familiarization trip che hanno portato sul nostro territorio tour-operator, reporter e giornalisti della stampa specializzata; l’azione di promozione della provincia di Trapani svolta presso l’aeroporto Falcone Borsellino; il contributo assicurato alla realizzazione di eventi di rilevanza internazionale capaci di attrarre grandi flussi di turisti; l’implementazione di un sistema integrato di info-mobilità, ancora in fase di start up, a servizio dei turisti che visitano il nostro territorio; la realizzazione di materiale promozionale, fornito anche agli uffici turistici dei Comuni che ne hanno fatto richiesta, e tanto altro ancora. La ricaduta di tali attività, come generalmente accade nel campo della promozione territoriale, è difficilmente quantificabile e i risultati vanno valutati in un orizzonte temporale piuttosto ampio.
Alcune delle suddette iniziative sono state finanziate in parte con i fondi della Fondazione ed in parte attingendo a risorse comunitarie che la struttura tecnica del Distretto è stata capace di reperire tramite la propria attività di progettazione. Tutto ciò dovrebbe essere perfettamente noto al Comune di Trapani che, tra l’altro, in qualità di soggetto beneficiario delle azioni contenute nei progetti cofinanziati con fondi europei, ha gestito le procedure amministrative relative all’aggiudicazione, all’esecuzione e alla rendicontazione dei servizi messi a bando.
In conclusione, siamo ben consapevoli che ciascun socio ha il sacrosanto diritto di recedere dalla Fondazione e, dunque, non mettiamo in discussione la facoltà del Comune di Trapani di tirarsi fuori dal Distretto, così come dall’accordo di co-marketing a supporto dell’unico aeroporto che insiste sul proprio territorio, ma è chiaro che tali decisioni determinano delle responsabilità politiche che, a nostro avviso, non competono ad una gestione commissariale e producono delle ricadute economiche che andrebbero attentamente ponderate.
Riteniamo sia opportuno attendere anche le decisioni del nuovo Governo regionale in merito ai Distretti Turistici per confermare, modificare o cessare le attività del Distretto stesso, anche perché, ad oggi, non vi sono molti altri strumenti che consentono di svolgere attività di promozione turistica sovracomunale. Auspichiamo quindi che il Commissario Straordinario del Comune di Trapani possa rivalutare le sue decisioni. Ci permettiamo, infine, di sottolineare che il recesso da una qualunque compagine va esercitato nel rispetto delle norme che lo disciplinano, cosa che nel caso del Comune di Trapani non è avvenuta.

Infine, qualche notizia dall'aeroporto di Birgi.  L'Airgest ha comunicato la data di scadenza per ricevere le offerte relative al co - marketing: devono essere presentate entro le ore 13 del 19 dicembre. “Il 23 novembre scorso -  si legge in una nota pubblicata da Airgest - è stata avviata la seconda fase della procedura ristretta per l’affidamento dei servizi di promozione territoriale”.  Tutto si basa sul sostegno economico di 15 dei 24 comuni della provincia di Trapani. “L’importo del bando, suddiviso in tre lotti”, fanno sapere sempre dall’Airgest, “è di circa 14 milioni di euro, al netto dell’Iva, e i fondi derivano per il 77% da uno stanziamento regionale e per il 23% da risorse proprie dei comuni che hanno supportato l’iniziativa”. “Agli operatori che avevano manifestato interesse nella fase di pre-informazione”, si legge sempre sul sito della società di gestione, “sono state inviate le lettere di invito a proporre offerte tecnico-economiche”.