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29/11/2017 19:12:00

Arriva anche conferma dal Dna. Il cadavere trovato nel fiume Belice è di Paolo Privitera

La stessa sera del ritrovamento del 4 novembre scorso avevamo già scritto che l’uomo riverso faccia in giù in acqua, a pochi metri dal cosiddetto “ponte di ferro”, nei pressi della foce del fiume Belice a Marinella di Selinunte,  era proprio Paolo Privitera. Adesso è arrivata anche la conferma ufficiale dalla Polizia Scientifica dell’esame del Dna effettuato il mercoledì successivo, insieme all’esame autoptico. I risultati dell’autopsia non sono invece ancora stati divulgati.

Il corpo di Paolo Privitera era stato rinvenuto con una zavorra attaccata in vita con una corda: un pezzo di cemento, di quelli usati per collegare tra loro le recinzioni metalliche dei cantieri. Elemento che ragionevolmente ha portato ad escludere l’ipotesi dell’incidente o del malore.

In tanti non riescono a credere che il cinquantenne possa essersi tolto la vita. Ma anche l’ipotesi dell’omicidio mascherato da suicidio, collegato alla sua abitudine a  rimuovere le paperelle di plastica usate dai bracconieri per attirare gli uccelli, appare molto singolare.

I risultati dell’autopsia, che potrebbero essere conosciuti nelle prossime settimane, avrebbero la possibilità di chiarire la vicenda in modo definitivo.