Una bambina, mummificata, è stata trovata dentro una cassa nel deposito del cimitero di Palermo. Chi sarà? E perché è finita lì. Giallo al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Pochi giorni fa, all’interno di un magazzino ricavato nella Sala Bonanno - l’ex archivio storico del camposanto, oggi utilizzato come deposito per la custodia dei feretri in attesa di sepoltura - è stato ritrovato il corpo mummificato di una bambina.
Lo racconta l'edizione palermitana del quotidiano La Repubblica. Il corpo era chiuso dentro un baule in legno, con la chiusura in ferro ad uncino. A scoprirlo per caso, durante la verifica dell’impianto elettrico, è stato il direttore del cimitero, Cosimo De Roberto.
La vicenda ricorda molto quella di Rosalia Lombardo. La foto qui accanto è quella del suo cadavere mummificato. La bambina, nata a Palermo nel 1918 morì due anni dopo per una polmonite. Il padre, forse spinto dal dolore, si rivolse al dott. Alfredo Salafia per mummificare il corpicino della figlia e preservarlo nel tempo.
Il dottor Salafia era, all’epoca, un esperto e studioso di tecniche di conservazione dei cadaveri, le stesse che praticavano gli antichi Egizi migliaia di anni fa. Effettivamente, i metodi del dottor Salafia hanno permesso un’ottimo stato di conservazione della bambina, ritrovata quasi intatta dopo circa 94 anni nelle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, dove oggi risiede.
Casualmente, grazie a delle telecamere installate nella stanza dove si trova la mummia-bambina, gli addetti ai lavori hanno notato che Rosalia apre e chiude gli occhi una volta al giorno. La gente si divide sul fenomeno: chi grida al miracolo, chi vedere segni di santità nella bambina ecc.
Per la scienza il fenomeno è quasi inspiegabile, o meglio: forse a causa delle variazioni di umidità della stanza in cui si trova la mummia, il risultato è questo movimento delle palpebre. Sembra essere certo, invece, che lo scorrere del tempo e le variazioni climatiche a cui è stato sottoposto il cadavere nei decenni hanno reso i capelli e le ciglia della bambina bionde, mentre nel passato e dal confronto con le foto dell’epoca, Rosalia aveva i capelli più scuri.
Che si tratti di un fenomeno scientifico poco frequente, o che sia un vero e proprio caso paranormale, o che si tratti di una trovata pubblicitaria per dare visibilità alle Catacombe palermitane, è difficile da stabilire…di sicuro sorprende l’ottimo stato di conservazione di Rosalia a distanza di 94 anni dalla morte, prova tangibile, suo malgrado, del successo delle tecniche di mummificazione di questo dott. Salafia.