Il sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, contesta fortemente, assieme al sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, quanto unilateralmente deciso dalla nuova Autorità Portuale di Sistema a partire dal primo gennaio 2018, cioè una tassa per imbarco/sbarco dal porto di Trapani (da e per le Egadi, da e per Pantelleria) pari ad euro 0,52 a tratta, sia per residenti che per le merci e i mezzi trasportati. Un provvedimento emesso per sostenere i costi della struttura, cioè del personale della stessa Autorità Portuale, ritenuto assolutamente immotivato dai due sindaci che contestano nel merito e nel metodo il provvedimento del 20 dicembre di cui non sono stati neppure informati, e di cui chiedono la sospensione immediata o la revoca perché penalizza oltremodo gli utenti senza rendere alcun servizio.
“Probabilmente ce lo dovevamo aspettare – dicono Pagoto e Gabriele -. Quando le scelte sono verticistiche e senza condivisione accade anche questo. Veniamo a conoscenza, perché trasmesso in data odierna alle imprese portuali, alle compagnie di navigazione e alle agenzie marittime di Trapani, e non ai Comuni e alle comunità che verrebbero penalizzate da tale decisione, che con Decreto n.187 del 20.12.2017 il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, ha introdotto a partire dal 1° gennaio 2018 i “diritti autonomi”, cioè una tassa destinata sia ai passeggeri che alle merci in partenza e arrivo nei porti del sistema portuale, tra cui quello di Trapani. Per quanto riguarda i passeggeri (tutti, sia residenti che non) – aggiungono Pagoto e Gabriele - viene previsto un diritto autonomo cioé una “tassa” di euro 0,52 per imbarco/sbarco, in totale 1.04 euro a viaggio per andata e ritorno, per non parlare delle merci o dei mezzi imbarcati/sbarcati. Visti i pochi giorni di preavviso sembrerebbe un regalo di Natale inaspettato, anzi davvero sorprendente per fantasia, in particolare per i cittadini delle Egadi e Pantelleria”.
I due primi cittadini sottolineano di volere impedire che a sostenere i costi del personale qualificato dell’Autorità di Sistema Portuale - dal momento che non ci sono in corso interventi infrastrutturali degni di rilievo nel Porto - siano i già penalizzati cittadini delle isole, e contestano tale scelta chiedendo al Presidente Monti, che non hanno neppure conosciuto e con il quale non hanno avuto l’opportunità di confrontarsi per le comunità interessate da tali provvedimenti, di revocare o sospendere ogni efficacia del Decreto fin quando il Porto di Trapani non offrirà i servizi degni di un Porto che ogni anno accoglie centinaia di migliaia di persone tra residenti, pendolari e turisti.
I due sindaci chiedono, inoltre, ai componenti del Comitato di gestione, di cui fa parte in rappresentanza del Comune di Trapani, Giuseppe Zaccaria, di voler avviare un’attenta ricognizione della situazione e dei numerosi problemi irrisolti del Porto di Trapani, e di voler chiedere al Presidente Monti la sospensione degli effetti di tale provvedimento, o la revoca, proprio in considerazione dei pochi servizi resi ai cittadini.