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30/12/2017 07:55:00

Camere sciolte, campagna elettorale al via. Renzi e Berlusconi, caccia ai centristi

 Il 4 marzo prossimo gli italiani saranno chiamati alle urne per scegliere la nuova formazione di governo.
Nascono i soggetti politici che affiancheranno il centro destra e il centro sinistra. Torna un vecchio simbolo che è quello della Margherita 2.0, sono i fuoriusciti di Alternativa popolare che guardano al PD di Matteo Renzi.

Beatrice Lorenzin ne fa parte, così come Pierferdinando Casini, alle loro spalle, senza però candidarsi, ci sarà Angelino Alfano.
Il motore della nuova formazione politica è il proseguo delle riforme avviate dallo stesso Renzi.

E nella giornata di ieri è nato un altro accordo politico tra l'UDC di Lorenzo Cesa e Noi con l'Italia di Saverio Romano. Tradizione liberale e popolare si sono unite a quelle democristiane per affiancare il centro destra. Si tratta di un progetto inclusivo a tutte le forze centriste.
Partiti in campo, allora, per i posizionamenti di rito. Dalla Sicilia a Roma i voli sono stati più di uno per cercare di fare posto per se stessi o per i propri pupilli.
Tanto lavoro ci sarà da fare, lo stesso Renzi ne è consapevole.
Il suo PD ha perso quota, la sfida non è nemmeno con il movimento Cinque Stelle ma con il centro destra che si mostra unito e compatto. La sinistra è divisa. Da una parte i dem, dall'altra Liberi e Uguali di Pietro Grasso.

Rossana Titone
Renzi ha iniziato la sua campagna elettorale: “Dunque, si parte davvero. Voteremo il 4 marzo. Da un lato ci sono le promesse mirabolanti di Berlusconi e Salvini, il tandem dello spread e del populismo. Dall'altro Di Maio e Grillo, che vogliono referendum su euro e vaccini, promettendo assistenzialismo e sussidi. E poi ci siamo noi”.
Tuona dall'altra parte Silvio Berlusconi: “Gli italiani hanno di fronte tre ipotesi: quella della rassegnazione, quella del voto di protesta per il disgusto nei confronti di questa politica e di questi politici e quella del voto per il cambiamento dell’Italia affidato a chi ha dimostrato nella vita e in politica di saper realizzare cose concrete raggiungendo traguardi ambiziosi e difficili."
Ma la nuova legge elettorale, Rosatellum, non piace alla radicale Emma Bonino, costretta a raccogliere le firme per la sua lista, +Europa, dopo cinquant'anni di attività politica, comprese tutte le importanti battaglie sul territorio.
La prima riunione di Camera e Senato per l’elezione dei rispettivi presidenti avverrà il 23 marzo, dopo la nomina dei presidenti di Camera e Senato, il presidente della Repubblica aprirà le consultazioni per la formazione del nuovo governo. A quel punto tutto dipenderà dalle indicazioni dei partiti.
Chiuso il sipario di questa XVII Legislatura, lascia in eredità a chi verrà dopo più di cento leggi da approvare.
Questa, che si è appena conclusa, è stata la legislatura con più decreti legge, escamotage utilizzato per arginare le continue crisi di maggioranza.
Per non parlare dei cambi di casacca: 546.
A ridosso dello scioglimento delle Camere due deputati, uno alla Camera e uno al Senato, hanno fatto il loro ingresso, seppure non eserciteranno mai le rispettive funzioni, avranno lo stesso il compenso spettante.
Si tratta di Franco Mugnai, subentrato al Senato allo scomparso Altero Matteoli, e di Massimo Verrecchia arrivato alla Camera in seguito alle dimissioni di Filippo Piccone.