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26/01/2018 06:00:00

Politiche, toto candidati: c'è D'Alì, scende Venuti, Mulè a Mazara, caos in Leu

 Ultime concitate ore per i partiti. Definizione delle liste in corso.
Verso la volata finale, in Forza Italia si consumano pranzi e cene con i coordinatori regionali per terminare le caselle mancanti.
Quasi tutti i parlamentari uscenti hanno firmato la candidatura, vanno verso la riconferma.
Sotto questo profilo ci sarà certamente la candidatura di Tonino d'Alì, senatore azzurro dal 1994.
Smentisce la sua eventuale candidatura all'uninominale, per il collegio di Trapani, Livio Marrocco.
Per il collegio di Mazara, alla Camera, ci potrebbero essere il giornalista Giorgio Mulè e la giovane Silvia Calvanico.
In costruzione la lista Fratelli d'Italia che accoglierà i candidati indicati da Diventerà Bellissima. Nomi top secret, Paolo Ruggieri è al lavoro come membro dell'esecutivo regionale per perfezionare accordi.
A Palermo fa retromarcia l'ipotetica candidatura di Patrizia Monterosso, non gradita a Berlusconi.
Decisiva sarà la giornata romana di oggi.

Dentro il Partito Democratico c'è molta incertezza, si sgonfia la candidatura di Domenico Venuti, serve spazio per gli uscenti, al plurinominale con il paracadute, potrebbe finire direttamente Teresa Piccione. In bilico pure la candidatura, ad elezione certa, di Pamela Orrù.
Sarà Davide Faraone a correre per lo scranno al Senato, Orrù in seconda posizione.

Al collegio uninominale ci vogliono i voti, è uno scontro forte. Solo un Giacomo Tranchida potrebbe risolvere il problema, se il PD deciderà di non candidarlo soccomberà con qualunque altra forza politica. Da Roma fanno sapere che Tranchida è fuori da ogni candidatura per le nazionali

Al Nazareno si discute anche di deroghe, per chi già ha raggiunto il limite massimo dei mandati. Per questa ragione nessuna deroga sarebbe stata accordata, fino ad oggi, all'uscente senatore Beppe Lumia.

La componente di Sicilia Futura nel trapanese potrebbe trovare un posticino dentro la lista del PD, il più accreditato è Giacomo Scala.

Tatticismi elettorali e passaggi confezionati ad hoc. Così Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha ieri ufficializzato la sua adesione al PD.
Questo presuppone un rimpasto di Giunta, con poltrone in quota PD e Sicilia Futura, in cambio il posto in lista per Fabio Giambrone, presidente della Gesap. Per lui un collegio uninominale alla Camera.

Domani qualche schiarita, sarà convocata la direzione nazionale dem.
Nemmeno il tempo di battezzare il suo nuovo movimento, Liberi e Uguali, che Pietro Grasso ha dovuto inventarsi qualcosa per non farlo implodere.
La base si è indispettita per i nomi calati dall'alto, sarà lo stesso Grasso a correre all'uninominale, di Palermo centro, per trascinare la lista. Certamente candidato per LeU sarà Daniele Nuccio, farà la sua parte, in lista alla Camera per il collegio di Trapani. La sua elezione? solo con un miracolo.

Si defila da ogni sorta di candidatura il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone: “Leggo di polemiche in tutta Italia per le candidature di Liberi e Uguali. Sostanzialmente hanno candidato - in più collegi - solo poche persone calate dall’alto, in modo tale da assicurare loro l’elezione certa. Sono così state messe in secondo piano tutte le proposte di candidature provenienti dai territori, compresa la mia. Sinceramente non sono sorpreso e nemmeno dispiaciuto. Ma, chiaramente, rinuncio senza alcuna polemica e ringrazio coloro che mi hanno proposto e creduto in me. Mi preoccupa solo il fatto che la provincia di Trapani rimanga mortificata ed esclusa da quasi tutte le forze politiche. Rattrista molto, poi, vedere che abbia rinunciato alla candidatura pure Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e conosciuto per il suo straordinario impegno nel soccorrere gli immigrati. E mi rammarico anche per tutte quelle bellissime realtà civiche sparse in tutta la Sicilia che ancora una volta non avranno un riferimento politico, con loro continueremo a camminare insieme con immutato entusiasmo e pronti a nuove sfide per affermare un cambiamento reale. In fondo a casa propria ognuno sceglie come affrontare una competizione elettorale. E se pensano che in questo modo possano prendere più voti vale la pena augurare tanta fortuna. Per loro e, sopratutto, per tutti noi!”.

Critico nei confronti di LeU è pure il deputato regionale, Claudio Fava.
Ne era dapprima garante nazionale, ora ne prende le distanze. Non lo convince più il progetto politico che considera la Sicilia una terra di sbarchi e di saccheggio elettorale. Il riferimento è alla candidatura di Gugliemo Epifani.