Il Partito Democratico continua a litigare. C'è una campagna elettorale aperta, una competizione che richiede impegno, spirito di squadra, ma al momento ci sono i personalismi che vanno avanti.
Niente posto in lista, niente attivismo elettorale. Quindi il PD potrebbe prepararsi ad incassare un'altra sconfitta.
Da Caltanissetta ad Agrigento la voce è unanime, poi c'è Trapani. Matteo Renzi ha fatto male a non candidare, all'uninominale Camera, Giacomo Tranchida. Avrebbe davvero portato quell'entusiasmo e quella capacità di aggregazione che in pochissimi hanno. Cancellare un esponente politico, che non è arrivato all'ARS, senza mai essersi candidato prima a deputato regionale, per una manciata di voti, è stato un errore grossolano.
Tranchida, insieme ad altri esponenti dem, ha deciso di autosospendersi dal partito. Stessa cosa per Mino Spezia, sindaco di Valderice. Non è meno grave la posizione di chi, tacendo, non esprime nessuna posizione. Anche qui, il copione è lo stesso: non parlare per non avere, domani, alcuna responsabilità.
Contento della sua candidatura, al plurinominale Camera per i dem, è Marcello Linares:
“La Politica è Servizio. Per tale ragione ho accettato, con senso di responsabilità e con entusiasmo, l’invito del Partito Democratico a candidarmi nella lista proporzionale per la Camera dei Deputati nel collegio di Trapani. Un impegno che porterò avanti, come sempre, con il mio modo giovane e diretto di parlare alla gente, in sinergia con gli altri autorevoli candidati del mio partito, perfetta espressione di una nuova classe dirigente appassionata alla politica del buon esempio e del reale cambiamento. In questa direzione ritengo che la squadra del PD a Trapani sia estremamente rappresentativa e guardi significativamente alle priorità del nostro bellissimo territorio e agli interessi dei cittadini, dei giovani e di tutti coloro che ogni giorno vivono quotidianamente la nostra realtà, confidando nel miglior operato istituzionale dei nostri rappresentanti in Parlamento”.
Certo, far pagare a Rosario Crocetta tutti i guai, del suo fallimentare governo, non è propriamente politically correct. L'ex presidente non era da solo, a governare, la Sicilia, tanti gli assessori del PD.
E Crocetta si è scatenato, in conferenza stampa appositamente convocata, contro i big del partito: “L’ultima porcata di Renzi è stata mettere Fausto Raciti dietro la signora delle banche Maria Elena Boschi, pensano che i siciliani digeriscono tutto...Hanno cancellato le storie del Pd e dell’antimafia da tutte le liste nel Paese e l’unica voce di sinistra , come potrebbe essere Raciti, non sarà eletta. Ci hanno messo alla porta per far spazio al blocco di potere italiano e siciliano dando una immagine inquietante della Sicilia dove c’è un blocco di potere affaristico, mafioso e massone: chiaramente non tutti i candidati sono in questa logica, Leoluca Orlando ad esempio non rientra in questa logica ma in quella normale del gioco politico. Renzi è il primo uomo politico medievale d’Italia”.
Non va meglio in Forza Italia.
La scelta dei candidati non ha il piglio deciso sul territorio trapanese. La lista plurinominale alla Camera è un'alternanza di genere, di soggetti che sono pressoché sconosciuti. Quella al Senato racconta la storia delle amicizie e delle vicinanze con Gianfranco Miccichè. In buona sostanza, chi voterà Forza Italia lo farà per il simbolo non certamente per i soggetti candidati. A guidare il collegio uninominale al Senato per il collegio di Trapani è il mazarese Toni Scilla, i suoi stessi concittadini non lo potranno votare. Scilla è l'eterno candidato. Quando non c'è bisognerebbe preoccuparsi. Sconfitto alle amministrative di Mazara, dove correva per la carica di sindaco, poi alle ultime regionali. Adesso ci riprova al Senato. Male che andrà, nel 2019, a Mazara si tornerà a votare, per scegliere la nuova amministrazione.
La candidatura, che più di altre, pone seri dubbi sul modo di intendere la politica, è quella di Francesca Intorcia, marsalese, candidata all'uninominale Camera a Mazara. La stessa candidata non si potrà votare perché residente a Marsala. La Intorcia è compagna del medico Giuseppe Parrino, a cui Miccichè aveva promesso una candidatura, certa, con gli azzurri. La promessa non è stata mantenuta, questo si sapeva.
La lista più organizzata al plurinominale Camera per il collegio di Trapani è quella che ha messo in campo l'onorevole Saverio Romano. La quasi certamente eletta sarà Maria Pia Castiglione, ex senatrice trapanese.
Dalla presentazione delle liste, con tutti i nomi sul tavolo, la situazione si è ben riequilibrata. Il PD può rimontare, i Cinque Stelle possono vincere, il centro destra non avrà il 40%, nemmeno il centro sinistra. Il 5 marzo sarà la volta del Nazareno 2.0.