Ci sono state delle nuove accuse ma sono emerse anche delle contraddizioni nel processo, che si svolge a Trapani, su Sebastiana Bruni, insegnante accusata di maltrattamenti nei confronti degli alunni.
Gli episodi che hanno fatto scattare la pesante accusa per l'insegnante sarebbero avvenuti nel 2015. E in questi giorni sono stati sentiti alcuni testimoni. Tra questi un alunno che ha ammesso di essere un ragazzino vivace e che la maestra lo rimproverava in maniera energica, alzando lavoce, alzandosi e sbattendo mani sulla cattedra e la sedia per terra. Il ragazzino ha raccontato che in prima elementare la maestre gli aveva tirato un orecchio. Il padre del ragazzino ha leggermente contraddetto il figlio, dicendo che era stato tirato l'orecchio sinistro e non il destro, e non ha collocato temporalmente l'accaduto.
Poi però il ragazzino ha negato di essere stato l'autore di alcuni manoscritti. Secondo l'avvocato di parte civile in quei manoscritti c'era la prova dell'accusa contro la maestra. Il padre, però, ha detto di avere gli originali. Queste contraddizioni, quindi, potrebbero giocare a favore dell'insegnante.
Il ragazzino ha dichiarato, poi, di aver sentito alcune madri in riunione che dicevano che la maestra Sebastiana "se ne deve andare". Lo stesso ragazzino ha riferito per la prima volta di aver avuto un disturbo come "fischi all'orecchio e dolore al timpano", curati dai genitori con delle gocce. Secondo il difensore dell'insegnante nulla c'entrano questi disturbi e il rossore con il comportamento della sua assistita.