di Leonardo Agate - Non si fa altro che almanaccare su quello che sarà il risultato elettorale del 4 marzo prossimo, e di come potrà essere governato questo bel Paese. Il nostro Paese può essere governato, ma è un esercizio inutile, perché le sue tare storiche lo condizionano, è stato detto, e la frase è stata attribuita a Mussolini, anche se penso che lui sia stato il più famoso di chi, prima e dopo di lui, l’hanno pronunciata. Posto ciò, che verrà fuori dalle urne?
Tutti i giornali e tutti i sondaggi dicono che nessun partito e nessuna coalizione di partiti avrà la maggioranza assoluta per governare. Quindi, saranno necessarie le alleanze dopo il voto, dopo le alleanze preelettorali previste dalla legge, il Rosatellum Bis. Questa legge è stata fatta per fregare i Cinque Stelle, che è l’unico partito a correre da solo, senza alleanze preventive. Così è possibile che una o più delle alleanze preventive lo superi. Ciò, però, non assicurerà la governabilità senza successive alleanze. E qua casca l’asino. Con chi si alleerà il centro – destra, che sembra l’alleanza che otterrà il maggior numero di suffragi? Potrà allearsi con altre alleanze o partiti con cui si metterà d’accordo, e superare così la soglia del 50 per cento di parlamentari, che lo potranno far governare.
I cambi di casacca sono prevedibili, perché, pur di entrare nella maggioranza, molti non ci penseranno tanto a passare da un gruppo parlamentare ad un altro. Come è avvenuto nella scadente legislatura, in cui due terzi dei parlamentari si sono spostati dal centro a destra o a sinistra o viceversa in un giuoco politico teso alla conquista e alla conservazione del potere, e dei benefici che ne vengono a chi lo detiene.
Qualcuno, anche autorevole esponente di partiti, ha detto che, se nessun partito o coalizione avrà la maggioranza assoluta, si dovrà andare a votare di nuovo. Campa cavallo…Chi convincerà gli eletti a far sciogliere la legislatura, con il rischio di non essere più eletti nelle future elezioni?
Il presidente della Repubblica, preso atto del risultato elettorale, dovrà incaricare qualcuno di formare il governo. Non gli sarà facile trovare l’incaricato giusto. Il partito che da solo avrà ottenuto il maggior numero di voti, chiederà per lui l’incarico. Ma lo chiederà anche la coalizione che avrà ottenuto più voti del singolo partito. Che farà Mattarella? Bisognerebbe essere maghi per indovinarlo.
Una cosa è sicura, chiunque sarà chiamato dal presidente a formare il nuovo governo dovrà trattare con i possibili alleati per raggiungere il 50 per cento dei parlamentari. Le future alleanze saranno larghe o meno larghe, ma ci vorranno in ogni caso.
Allearsi con altri partiti o coalizioni non è di per sé un male, considerato che la politica è compromesso e arte del possibile. Il punto è: i futuri alleati si metteranno d’accordo su un programma comune, rinunciando a certe pretese di parte, nell’interesse del bene pubblico, o faranno fare vita grama all’esecutivo per conservare il loro elettorato in vista dell’incerto futuro?
E’ difficile pensare che gli interessi particolari di questo o quel partito verranno messi da parte per il bene della nazione, perché governare questo bel Paese non è impossibile, ma inutile. La Storia insegna.