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01/03/2018 02:10:00

"Incompetenza, arroganza e morti al Pronto soccorso di Mazara". L'Asp: "Accuse infondate"

 Diversi cittadini costituitisi in comitato hanno scritto una lettera al Prefetto di Trapani Darco Pellos su quella che definiscono “incresciosa situazione” all'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, e precisamente al pronto soccorso. L'Asp replica parlando di accuse infondate.

“Da quando è operativo il nuovo Pronto Soccorso di Mazara del Vallo – scrivono – che dovrebbe essere l'avamposto del primo intervento, dell'accoglienza di tutti gli utenti alle prese con urgenze di carattere sanitario, ha fatto registrare moltissimi malumori e in diversi casi anche notevoli disagi talvolta sfociati in fatti drammatici, a causa sia della sua mancata funzionalità ma ancora più per l'incompetenza e disumanità riscontrat negli operatori di turno”.
Accuse pesanti quelle di cittadini che si sentono “sfiduciati nei confronti di una struttura che dovrebbe dare speranza e adeguata assistenza a quanti vi si rivolgono”. Parlano anche di “arroganza, superficialità, incompetenza da parte dei medici e del personale”. Parlano di casi da codice verde che in poche ore, all'interno del Pronto soccorso, sarebbero diventati codice rosso “mettendo a serio rischio la vita dei pazienti, creando disperazione fra i familiari che si sono visti sbattere la porta in faccia e lasciati fuori ad aspettare per ore senza nessuna risposta l'esito dell'intervento sui propri cari parcheggiati, spesso in stato di semi nudità in attesa di essere curati o controllati, in una stanza spesso fredda, insieme ad altri pazienti senza nessun rispetto per privacy e dignità”. Nella lettera al prefetto viene raccontato anche ciò che è successo tra il 27 e il 28 gennaio scorso. “Il decesso di alcune persone che, accompagnate dai familiari si erano rivolte alle cure del Pronto soccorso per interventi non certo impossibili. Purtroppo in quella drammatica circostanza, sono sopraggiunte complicazioni a causa, a nostro avviso, dell'incompetenza, presunzione, arroganza di chi in quelle ore si trovava di turno, per non parlare delle responsabilità attribuibili al reparto di Cardiologia”. I cittadini scrivono al prefetto che non possono “accettare passivamente che delle vite si possano perdere in questo modo”. Chiedono al Prefetto di fare luce su quanto successo, di “avviare le procedure per stanare le vergogne e i segreti incofessabili che si celno dietro alla scellerata gestione del Pronto Soccorso, accertando, ove necessario, le responsabilità della Direzione Strtegica dell'Asp e dei rappresentanti politici”. Sperano che non prevarrà il corporativismo e “il potere della casta”. Aspettano “verità e giustizia”.


E' arrivata la replica dell'Asp di Trapani a questa lettera e i chiarimenti a quanto successo.

“Il Pronto soccorso dell’ospedale di Mazara del Vallo, mi risulta, da quando è stato riaperto nella nuova struttura, dopo alcuni anni precariamente allocato nell’Area di emergenza urgenza per i lavori di ammodernamento e ampliamento dell’Abele Ajello, sia un modello organizzativo ottimale. Mi stranizza quindi quanto segnalato in una, a dir poco inconsueta, lettera-petizione sottoscritta da diversi firmatari, nella quale in maniera generica si lanciano accuse di ‘arroganza, superficialità e incompetenza’, e si mescolano insieme disagi organizzativi e malumori ‘per familiari lasciati fuori ad aspettare anche per ore senza nessuna risposta per l’esito dell’intervento’, insieme al ‘decesso di alcune persone per interventi non certamente impossibili nelle giornate del 27 e 28 gennaio’ scorso. Ho chiesto quindi al primario del pronto soccorso Giuseppe Parrino notizie su questi decessi, così come a quello di Cardiologia Michele Gabriele, chiamato in causa ‘per uno dei tragici casi’, dei chiarimenti”.
Lo ha dichiarato il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta che ha chiesto, in ogni caso, ai direttori delle due unità operative una relazione interna su cosa accaduto in quelle due giornate, visto che nella lettera non si evince in alcun modo.
 
“Abbiamo avuto tre decessi in quel periodo – spiega Parrino – uno giunto già deceduto con il 118, un paziente che abbiamo trattato insieme ai colleghi della cardiologia, e un paziente 93enne che è deceduto improvvisamente. Ecco, in questo caso purtroppo, per un increscioso equivoco, abbiamo ritardato di un’ora la comunicazione del decesso ai familiari, e di questo mi scuso, ma in nulla è mancata l’assistenza medica”.
Molto duro Michele Gabriele: “siamo stati chiamati per un’emergenza terrificante per un paziente in condizioni drammatiche che ha avuto ripetuti arresti cardiaci, emergenza che abbiamo affrontato con professionalità, sfiorando quasi l’accanimento terapeutico, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Constato però che ancora una volta la nostra città viene martoriata, mortificata, denigrata dagli stessi cittadini e se non bastasse diffamando tutti e tutto. Chiedo al Commissario di intervenire con fermezza a salvaguardia dell’immagine dell’unità operativa che dirigo e di tutta l’azienda, anche querelando tutti quelli che hanno sottoscritto il documento. Se poi , in sedi opportune, quando il ‘tragico caso’ sarà arricchito da elementi più specifici, sarà mia cura fare una relazione dettagliata attraverso una scrupolosa indagine interna. Non ho parole – conclude Gabriele - ma continueremo a lavorare con passione e professionalità”.