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06/03/2018 04:10:00

Ciclismo. Il 18 marzo Granfondo Castelvetrano Selinunte. Si pedalerà su tre percorsi

Un emozionante viaggio nel mito di una terra solcata dalla sua storia millenaria. Fra i templi del Parco Archeologico più grande d’Europa che al fascino dell’attività ciclistica unisce quello di questo luogo immortale, un tempo abitato da Dei ed Eroi. Uno scrigno di tesori che mercoledì 9 maggio si tingerà di rosa, con i protagonisti del Giro che nel finale della quinta tappa pedaleranno sul percorso della sesta edizione della Granfondo Castelvetrano Selinunte che si terrà domenica 18 marzo. La seconda tappa del circuito Gran Tour Sicilia, organizzata dall’associazione Dirty Bike Castelvetrano vedrà i partecipanti pedalare su tre percorsi, il granfondo che misura 115 chilometri con un dislivello altimetrico di 1800 metri, il percorso medio 85 chilometri e 1400 metri di dislivello e il tracciato corto denominato Trofeo Aviva (65 chilometri e 1400 metri di dislivello) valido per il Giro interprovinciale Trapani Palermo e non assegnerà punti validi per la classifica del circuito siciliano che si tiene sotto l’egida di CSAIn Ciclismo. La manifestazione nacque sei anni or sono per iniziativa di un gruppo di appassionati locali determinati a far conoscere attraverso quest’affascinante attività sportiva il territorio della Valle del Belice e ripercorrere un periodo storico di oltre 2500 anni: dai primi secoli avanti Cristo allo splendore delle colonie greche, dalla dominazione normanna a quella spagnola. Periodi e dominazioni che hanno lasciato molte tracce visibili nell’architettura.

Dopo la partenza da Castelvetrano i partecipanti raggiungeranno Marinella di Selinunte, centro turistico balneare con spiagge incontaminate e un mare limpido. Partanna, nel cui territorio sorge il Castello Grifeo. Poggioreale “la città fantasma” distrutta dal terremoto del 1968, ma rimasta miracolosamente intatta nel tessuto viario e in alcuni edifici più rappresentativi. Gibellina Vecchia, comune distrutto dal terremoto del Belice nel 1968 e in seguito ricostruito, in cui l’artista umbro Alberto Burri realizzò il Cretto. Un gigantesco monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città: esso infatti sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente cementificate dall'opera di Burri. Santa Ninfa, località sede di arrivo della quinta tappa del Giro d’Italia.