I commenti critici su Facebook nei confronti della classe politica sono diventati all'ordine del giorno. A volte però si passa dalla critica al vero e proprio insulto, e si rischia l'accusa di diffamazione.
Così è successo per otto alcamesi per cui il gip del Tribunale di Trapani, rigettando la richiesta di archiviazione del pm, ha disposto l'imputazione coatta e nei prossimi giorni sarà incardinato il processo in cui dovranno rispondere di diffamazione aggravata tramite Facebook.
La denuncia è partita da due ex consiglieri comunali di Alcamo, Lorena Di Bona e Giuseppe Stabile. I fatti risalgono al 2015 quando la città era amministrata dal commissario straordinario Giovanni Arnone. A settembre vennero votate dal consiglio comunale le aliquote Tasi e Imu, con aumenti sulle tariffe, come succede in ogni periodo di commissariamento. Un aumento che permise di far quadrare i conti però.
Qualche mese dopo il Movimento 5 Stelle pubblicò un post con l'immagine dei 13 consiglieri comunali che votarono a favore dell'aumento in stile "wanted" con l scritta "ecco chi a votato a favore". Un posto che scatenò la critica degli utenti. Alcuni ci andarono giù pesante a quanto pare, non solo i classici ma pur offensivi "pezzi di m...". Così gli ex consiglieri Di Bona e Stabile hanno deciso di denunciare otto alcamesi. Nel processo i due consiglieri si costituiranno parte civile.