Tentò di decapitare un carrozziere di contrada Santo Padre delle Perriere, a Marsala, perché non aveva potuto gonfiare le ruote del suo ciclomotore. Protagonista della vicenda è il 35enne tunisino Mohamed C’Ocri, che adesso è sotto processo davanti al giudice monocratico Vito Marcello Saladino con l’accusa di tentato omicidio. La vicenda l'abbiamo raccontata in un articolo che potete leggere cliccando qui.
Il fatto risale all’11 luglio 2017, quando Michele Bottiglia disse al tunisino che non poteva gonfiare le ruote del suo scooter perché non funzionava il compressore.
Il nordafricano, dopo essersi allontanato, ritornò con un machete con il quale tentò di colpire al capo il carrozziere. La vittima se ne accorse in tempo e “parò” il colpo con il braccio destro, che per poco non gli fu tranciato.
Poi, Mohamed C’Ocri, difeso da Melchiorre Palermo, fu arrestato dai carabinieri. Le manette scattarono solo ai primi di agosto perché, ricercato dai militari, il giorno dopo il tunisino aveva avuto un grave incidente ed era stato trasportato all’ospedale Villa Sofia a Palermo.
“Stavo lavorando nella mia officina – ha raccontato Michele Bottiglia – quando è arrivato uno dei tanti tunisini che stanno in zona e mi ha chiesto se potevo gonfiargli le ruote del suo ciclomotore. Io avevo il compressore guasto e gli ho detto che poteva andare al vicino rifornimento di benzina. Lui si allontanò senza dire nulla. Pochi secondi dopo, vidi l’ombra di qualcuno che entrava nella mia officina. Pensai che fosse un cliente. E invece…”.