Domenico Venuti, sindaco di Salemi, è stato nominato commissario del Partito Democratico di Marsala. Il suo partito non sta vivendo momenti facili. Ma anche il resto non naviga in buone acque, pensiamo alle indagini che ancora una volta coinvolgono i deputati regionali.
Da quando faccio politica non mi pare che ci siano stati momenti semplici, è chiaro che l’immagine che viene fuori dall’Assemblea regionale in questi giorni non è bella ma bisogna anche riconoscere che per uno che può essere arrestato ce ne sono altri che fanno il loro dovere. Ciascun politico si assuma le sue responsabilità.
È facile dire è tutto un magna magna…
E certo, indica la distruzione della politica e di assetti sociali che vengono sempre meno, con responsabilità enormi da parte della politica. Bisogna invertire la tendenza e per fare questo bisogna pretendere il buon esempio dalla politica ed essere magari anche conseguenti alle urne.
Parliamo del PD di Marsala, commissariato con la sua persona. Questo significa che qualcosa di grave è avvenuto in questo partito. Commissariare significa passare sopra la testa dell’ex segretaria Antonella Milazzo?
Partiamo dalle dimissioni, vedo il commissariamento come un contributo in un momento di difficoltà nell’organizzazione del PD, una mano per superare beghe e questioni spesso e volentieri che non hanno al centro l’interesse della città Marsala è una città che viene amministrata da un sindaco del PD, bisogna riportare al centro dell’agenda di un partito quelle che sono i temi di cui un partito dovrebbe occuparsi. Bisogna ritornare ad occuparsi dei problemi della gente. Marsala avrà certamente dei problemi da risolvere ma ci sono anche delle prospettive da disegnare e la classe politica questo deve fare.
Venuti, a Marsala lo scollamento tra la classe dirigente del PD e la città c’è da tanto tempo, non nascondiamoci.
Credo che il compito sia quello di tenere il rapporto con una comunità da parte della classe dirigente. Se questo non è avvenuto la questione poteva essere affrontata e superata prima, però, dell'evento traumatico. Ecco il perché del commissariamento. L’evento traumatico è stata quella direzione nella quale si è discusso e si e’ dato un ultimatum a degli assessori del PD.
Lei ha condiviso quel passaggio?
Io arrivo dopo.
Non è vero, lei arriva sempre perché è un dirigente regionale del PD…
Personalmente non credo che sia stato prudente esporre il PD, visto che non c’era una unicità di pensieri e nemmeno una convergenza. Esporre il PD tutto, dai suoi organi istituzionali in Giunta fino ad arrivare all’ultimo iscritto ad un ragionamento non concludente, non e’ stato prudente. Emergeva con chiarezza una profonda spaccatura all’interno del partito e che la posizione espressa in quella direzione non era una posizione maggioritaria. Tutto ciò non può essere normale all’interno di un partito, e questo ha prodotto difatti le dimissioni della segretaria dopo le prese di posizione del gruppo consiliare e ovviamente dovute ad un riassetto, in seguito alle dichiarazioni dell’allora capogruppo dello stesso gruppo consiliare.
Si è tenuto consiglio comunale, lunedì, e ha tenuto banco la situazione del PD. State bloccando la città...
Anche questo mi sembra eccessivo, a Marsala c’è un particolare gusto a vedere cosa accade in casa altrui. Mi riferisco alla classe politica che non può analizzare all’infinito le dinamiche interno al PD ma dovrebbe occuparsi dei problemi della citta’. Il PD deve essere un catalizzatore delle istanze dei territori, nel tempo abbiamo perso questa dicotomia. Il PD a cui io lavoro e’ proprio quello di ripartire da persone che si occupano del proprio territorio. Meno liturgie e più fatti concreti.
Ad esempio l’aeroporto…
Dal canto mio mi sono occupato dell’aeroporto anche se il mio Comune, Salemi, non ha questa centralità e che avrebbe potuto investire su Palermo. Invece ho ritenuto che il prestigio dell’aeroporto è da difendere.
Sul Nuovo Campo di Davide Faraone vogliamo dire qualcosa? Dove va?
Penso che l’idea di mettere in discussione ciò che il PD sia stato e’ giusta, il problema e’ iniziare a dare una prospettiva con un indirizzo. Dobbiamo dire dove vogliamo andare. Dobbiamo ritornare ad alzare la testa dal proprio ombelico e iniziare a discutere di questioni calzanti alle esigenze della gente, avendo pero’ un perimetro che deve essere quello di un partito che rinnova ma che non diventi qualcosa di amorfo. C’è spazio ancora per le idee.
Guai se non ci fosse…
Sono state per molto tempo sopite, ritorniamo a rispolverare le idee e vale a Roma come a Marsala. Bisogna proiettare all’esterno la proposta di cui è portatore.
Venuti commissario significa che andrà ogni giorno a Marsala?
A me fa molto piacere andare a Marsala ma non e’ questo il ruolo. Sono il commissario del PD e non del Comune.
Le piacerebbe, lo ammetta…
No, non mi piacerebbe affatto. Credo che la classe dirigente debba avere più rispetto di chi si assume l’onere di amministrare e di avere delle responsabilità’. Non sarò tutti i giorni a Marsala ma verrò spesso e cercherò di fare riallacciare i rapporti tra il partito e le istituzioni.
Per quanto tempo dura il commissariamento?
Fino al congresso, che mi auguro sarà in autunno. Cercherò riportare gente che ha voglia di spendersi e che in questi anni non ha visto nel PD un proprio riferimento, guardando anche a gente che non ha mai fatto politica. Facciamo quello che ci vuole per riportare Marsala al centro del dibattito politico e della politica. Non meritiamo tutta questa attenzione.
Fate tutto voi, litigate poi fate pace, poi litigate di nuovo, sanguinate…
Cambierà anche questo.