L'8 luglio o il 15 luglio. Sono le date del possibile voto anticipato. Fallito, a meno di colpi di scena, il tentativo di un governo M5s-Lega, la crisi politica precipita verso le elezioni.
Per la prima volta nella storia del Paese si potrebbe andare al voto a luglio, magari la seconda o la terza domenica del mese. Ma cosa dicono i sondaggi?
Enrico Mentana, direttore del Tg La7, ieri ha mostrato l’ultimo sondaggio sugli effetti del ritorno alle urne sui singoli pesi dei partiti che si sottoporranno di nuovo alla prova del voto.
Dalla prima diapositiva si notano i cambiamenti che subirebbero i grandi partiti, a cominciare dal M5s che, secondo le stime di Swg, perderebbe un timido 0,4%, rimanendo comunque in testa come partito più votato. a seguire c’è la grande sorpresa: La Lega di Matteo Salvini salta dal 17,4% al 24,4%, uno sprint davvero inaspettato che potrebbe avere il potenziale per sbloccare la situazione di stallo.
Passo in avanti anche per il PD che passa dal 18,7% al 19%, mentre invece, la grande svantaggiata sarebbe a questo punto Forza Italia, Partito di Silvio Berlusconi che dal 14% scenderebbe al 9,4%. Resta Invariata Fratelli D’Italia mentre continua a perdere campo Liberi e Uguali, che dal 3,4% passa al 3%.
Varia, ovviamente, anche la situazione per i partiti minori. Con sorpresa Potere al Popolo conquista terreno, passando dall’1,1% al 1,5%. Perde invece un punto percentuale +Europa di Emma Bonino, emulando la performance di Noi con L’Italia – UDC che scende allo 0,3. Il restante rimane sostanzialmente invariato.
Di particolare interesse è dunque la nuova ripartizione dei seggi, che vede il centrodestra guadagnare circa 10 seggi a scapito del centrosinistra e del M5s.