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13/05/2018 07:43:00

Salemi. Nasce un moderno canile-rifugio sanitario su un bene confiscato alla mafia

Si fa presto a scrivere "canile-rifugio sanitario". Molto meno facile a realizzarlo! E ancora più difficile renderlo idoneo alla fruizione pubblica. 

Se poi si scopre che e' stato realizzato su un "bene confiscato alla mafia", l'evento diventa ancora più intrigante.

Il  tutto accade a Salemi, la cittadina siciliana che domina il Vallo di Mazara, recentemente assurta alla cronaca  delle poche cose positive che si possono annotare in questa amara terra siciliana.

Stiamo parlando della raccolta differenziata, che in meno di un anno ha raggiunto il lusinghiero traguardo del 60% circa, smentendo clamorosamente chi aveva profetizzato un flop e confermando invece l'alto  grado di civiltà dei  salemitani.

Non a caso il prefetto di Trapani Darco Pellos, presente alla cerimonia di apertura del canile,  prima di tagliare il nastro tricolore e condividere le due fettuccine con il sindaco Domenico Venuti ( " per un buon auspicio", ha spiegato) ne ha fatto cenno elogiativo nel suo discorso inaugurale.

 

Indubbiamente, sono questi episodi che segnano una inversione di tendenza,  sono atti  concreti  che incidono  nella convivenza civile di una comunità e che purtroppo non sono tanto numerosi  in altre realtà della provincia.

 Bastano pochi chilometri per imbattersi in città ( che per amor di patria non citiamo) sommerse da montagne di immondizia maleodorante e insalubre, accatastate persino  in vicinanza di strutture sanitarie o in prossimità di rivendite fisse o ambulanti di prodotti alimentari.

 A beneficio dei nostri lettori brevemente raccontiamo la storia lunga e tormentata di questo nascituro centro di accoglienza per cani. La riteniamo utile perché emblematicamente illustra, più di mille parole, l'andazzo della pubblica amministrazione in Sicilia e, più complessivamente, anche nel resto della penisola.

Il tutto inizia quattordici anni fa. Quando nel lontano ottobre del 2004, il terreno sito nella contrada Baronia di Salemi con annesso fabbricato, fu acquisito al patrimonio indisponibile del Comune a seguito di un'assegnazione da parte dell'Agenzia del Demanio, come bene confiscato alla mafia.  

 

Si sono alternati in questi lunghi anni alla guida del Comune ben due sindaci, Biagio Mastrantoni e Vittorio Sgarbi, due Prefetti, Leopoldo Falco e Benedetto Basile, e, dal 2014, l'attuale primo cittadino Domenico Venuti.

Dopo nove anni, sono i tempi del prefetto Basile, vengono avviate le procedure per la realizzazione del progetto relativo al “Rifugio canile socio-sanitario in C.da Baronia Inferiore – Salemi .  Progettisti dell'opera vengono nominati l’Arch. D’Aguanno Paola e il Geom. Angelo Stefano, entrambi dipendenti comunali, e' il caso di sottolineare e citare.

Viene approvato a tempo di record  il progetto  per un importo complessivo di Euro 450.000,00 di cui €. 235.332,72 per lavori a base d’Asta, €.7.667,74 per Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, €.106.993,86 per il costo del Personale nel gennaio del 2014.

Ma solo agli inizi del 2014  inizia la procedura per l'affidamento dei lavori, tramite una gara d'appalto pubblica, a cui partecipano ben 141 imprese ( 4 delle quali  escluse) e che viene aggiudicata nel maggio dello stesso anno da una ditta di Mazara del Vallo.

La struttura sorge nella contrada di Baronia Inferiore  su un'area di 4.700 metri quadri,  dotata  di trenta box che possono ospitare fino a 81 cani adulti e 28 cuccioli, oltre a locali adibiti al trattamento sanitario degli animali con un ambulatorio sanitario,  una piccola sala operatoria per le sterilizzazioni e gli interventi di primo soccorso. Naturalmente e' prevista l'abitazione per il custode. E un sistema di videosorveglianza.

 

Dopo i lavori ultimati nella primavera dello scorso anno, il passo successivo sarebbe dovuto essere l'affidamento della struttura ad un'associazione che si facesse carico della gestione.

E  a questo punto accade l'imprevedibile!

In una realtà in cui il randagismo e' un fenomeno endemico, non c’è pace per questi animali, spesso retoricamente indicati come i migliori amici dell'uomo. 

Un’ondata di orrore senza fine. Non passa giorno in cui le cronache non  ci raccontano di  cani avvelenati, altri trovati impiccati, altri ancora seviziati e torturati. 

In una realtà dove proliferano sigle le più svariate di  Associazioni animaliste e le tavole rotonde e i buoni propositi si sprecano, nessuna ha risposto all'appello.

Appena si e' presenta l'occasione concreta per gestire il fenomeno, il primo bando pubblicato dal Comune di Salemi è andato deserto.  Una disponibile a gestire il sito non si e' trovata. Cosa che ha  lasciato molto perplessi.

 

Come vuole la normativa in materia di beni confiscati alla criminalità organizzata, l'associazione  che se ne deve occupare  non deve avere scopi di lucro, essendo nello specifico un bene sequestrato alla criminalità organizzata.

Silenzio assoluto. Tanto da costringere il sindaco Venuti  a reiterare l'avviso, con una proroga di termini di scadenza.

Alla fine una associazione si e' presentata. Unica e sola e non di questa provincia!

Si tratta dell'associazione 'Agada',  e viene da Trabia, il paese noto per avere dato i natali agli spaghetti ( 'a tria).

Ha ottenuto la struttura in comodato d'uso gratuito con l'intesa che  prevede che il 40% dei posti del canile siano destinati al Comune di Salemi, mentre l'associazione potrà contare sulla restante parte.

L' "Agada" garantirà inoltre il servizio di accalappiamento, microchippatura, sterilizzazione e vaccinazione dei cani randagi su tutto il territorio comunale, oltre che il sostentamento degli animali ospiti della struttura.

Il canile, che sarà disponibile anche per gli altri comuni del Trapanese che ne faranno richiesta, è dotato di un ambulatorio sanitario con una piccola sala operatoria per le sterilizzazioni e gli interventi di primo soccorso, oltre che di un sistema di videosorveglianza

A inaugurare la struttura sono stati il prefetto di Trapani, Darco Pellos, e il sindaco di Salemi, Domenico Venuti.

La pulizia e la salvaguardia della struttura, il cui iter di realizzazione è stato seguito dall'assessore comunale ai Servizi alla persona e al randagismo Leonardo Costa, saranno garantiti dall'associazione Agada che si occuperà anche dello smaltimento delle carcasse degli animali secondo le norme di legge.

"L'inaugurazione di questa struttura rappresenta un messaggio positivo per il territorio di Salemi - ha detto il prefetto Pellos -. Ciò che era frutto del malaffare è diventato un bene positivo per tutta la collettività. In questo canile c'è il senso della lotta alla criminalità organizzata - ha marcato Pellos - ma rappresenta anche una risposta al problema del randagismo offrendo una dignitosa sistemazione agli animali".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Domenico Venuti: "Siamo davanti prima di tutto a una risposta dello Stato che ha strappato alla criminalità organizzata un bene restituendolo alla comunità di Salemi - ha affermato -. Ringrazio il prefetto Pellos, che ci è stato accanto in questo lungo iter, e il suo predecessore Leopoldo Falco con cui ha preso il via questo percorso. La strada è stata lunga ma siamo riusciti a centrare l'obiettivo. Con questa struttura, infatti, vogliamo dare una risposta a un problema vivo nel nostro territorio come il randagismo, incentivando allo stesso tempo le adozioni dei nostri amici a quattro zampe".

Alla cerimonia di inaugurazione - oltre ai rappresentanti dell'Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato e del Corpo Forestale - hanno partecipato anche il vicesindaco di Salemi Calogero Angelo, il presidente del consiglio comunale Lorenzo Cascio e l'assessore Costa, secondo il quale la struttura di contrada Baronia "rappresenta un fiore all'occhiello per la città e un valido strumento di lotta a un problema diffuso come il randagismo".

Presenti consiglieri i comunali di Salemi Antonio Brunetta, Leonardo Bascone, Caterina Ferro della maggioranza e Alessando Scavone della minoranza, il vice sindaco e un consigliere comunale di Trabia, il sindaco di Vita Filippa Galifi, diverse associazioni di volontariato del territorio, oltre al dirigente dell'Asp di Trapani Francesco De Michele, responsabile del Servizio igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (Siapz) Mazara del Vallo-Marsala.

Prevert, il poeta dell'amore, soleva dire che  se ospiti un cane coperto di fango, si può lavare il cane e si può lavare il fango.. Ma, attenzione! Ci sono quelli che non amano né il cane né il fango.. quelli no, non si possono lavare.

Che non sia questo il caso!

 

Franco Ciro Lo Re