La casa confiscata al re dell'eolico, l'alcamese Vito Nicastri, diverrà dimora di artisti. Lo ha deciso l'amministrazione guidata dal sindaco Domenico Surdi che ha deciso di utilizzare in modo sperimentale uno dei beni confiscati e assegnato al comune, trasformandolo in una residenza temporanea per artisti.
Il lussuoso complesso residenziale nel centro città che appartaneva a Vito Nicastri, è uno dei tanti immobili confiscati all'imprenditore. Qui potete leggere la sua storia. Ora la giunta ha deciso di trasformare quello stabile nella prima residenza per artisti che nel periodo di permanenza in città lavoreranno alla produzione di progetti culturali legati al territorio.
“Vogliamo che la nostra città diventi punto di riferimento non solo per i nostri artisti ma anche per tutto il territorio nazionale ed europeo: l’obiettivo è quello di creare una struttura che lavori insieme al nostro museo d’Arte contemporanea. È nostro intendimento far sì che la città possa essere laboratorio di nuove idee e progetti per rilanciare il territorio artisticamente con evidenti ricadute per il turismo culturale e per il progresso della comunità”, dice il sindaco Surdi. “Offriremo agli artisti di tutta Italia la possibilità di realizzare un percorso artistico completo e contemporaneamente di essere ospiti della nostra città, poter fruire delle bellezze architettoniche, ambientali e paesaggistiche”, continua il sindaco che ha già accolto nella struttura i primi artisti ospiti.
L'immobile era stato confiscato definitivamente a Nicastri nel 2015, ma il re dell’eolico non era mai stato condannato per appartanenza a Cosa nostra. Nel marzo scorso, però, Nicastri è stato arrestato insieme ad altre dieci persone dalla procura di Palermo: secondo gli inquirenti con la sua attività imprenditoriale ha finanziato la latitanza di Matteo Messina Denaro.