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09/06/2018 06:00:00

Il caos rifiuti in Sicilia, Musumeci alla guerra contro i Sindaci

 Emergenza rifiuti in Sicilia, Musumeci va alla guerra contro i Sindaci,  scaricando loro il compito di portare le città fuori dall’emergenza. L’ordinanza firmata giovedì riguarda le discariche solo in una prima parte. Poi introduce nuove regole, e sopratutto sanzioni, per i sindaci e i cittadini.

Per uscire dall’emergenza Musumeci continua a indicare la via della raccolta differenziata: «I Comuni che non svolgono un’efficace differenziata e conseguono percentuali inferiori al 65% sono obbligati entro il 30 giugno a variare la modalità di raccolta passando al porta a porta, dismettendo i cassonetti stradali e attivando centri comunali di raccolta».

Come già sta avvenendo nei piccoli e medi Comuni, anche nelle grandi città i sindaci devono trasformare il contratto di servizio con le ditte che gestiscono la raccolta. Scompariranno i cassonetti e gli addetti passeranno condominio per condominio ritirando l’immondizia differenziata in casa.

Sempre entro il 30 giugno  va organizzata la raccolta degli imballaggi in carta e cartone presso i mercati all’ingrosso e di tutte le utenze non domestiche. Il sindaco dovrà organizzare anche la raccolta speciale degli sfalci di potatura del verde pubblico e privato e dovrà individuare una apposita area comunale dove depositarli. Lo stesso vale per i rifiuti ingombranti e pericolosi: andranno raccolti a parte con un servizio speciale.

I sindaci dovranno affidare i controlli alla polizia municipale. Gli agenti potranno anche multare i cittadini quando li intercettano mentre buttano immondizia che dovrebbe essere differenziata. L’ordinanza prevede che i sindaci «assegnino in via prioritaria il corpo di Polizia municipale ai controlli sulla differenziata e sull’abbandono dei rifiuti». E in questi controlli potranno avvalersi di ispettori ambientali volontari «idoneamente formati». Tutto questo i sindaci dovranno organizzarlo entro fine mese comunicando alla Regione «l’elenco delle piattaforme per il conferimento dei materiali riciclabili e i costi per singoli materiali». E dovranno comunicare pure «i controlli svolti e le sanzioni applicate».

Dal primo ottobre le porte delle discariche verranno chiuse quando un Comune avrà superato una certa soglia di smaltimento. Si dà per scontato che le novità introdotte provochino un aumento della differenziata e dunque ogni sindaco potrà portare in discarica al massimo il 70% dei rifiuti prodotti fino a ora. Il resto - se non è differenziato - deve finire in altre regioni o all’estero. E il costo devono sostenerlo i Comuni. Di più, ogni sindaco dovrà individuare una ditta per il trasporto e un sito fuori dalla Sicilia per lo smaltimento ed entro il 31 luglio dovrà firmare con queste aziende un contratto e notificarlo alla Regione. Se così non sarà - è questa la principale sanzione - scatterà il commissariamento della Regione e Musumeci potrà dichiarare decaduto il sindaco.