Rivolto ai giudici che discutevano la sua richiesta di patteggiamento per concorso esterno in associazione mafiosa aveva chiesto: “Ma se patteggio, mi posso ricandidare?”. La sua frase finì incorniciata nei giornali.
E' uno degli episodi più singolari della politica siciliana e protagonista fu Norino Fratello, ex deputato regionale, dopo la condanna si è dato da fare con le cooperative, dai servizi sociali agli immigrati. Oggi è stato arrestato (ne parliamo qui).
Ha ammesso di aver chiesto voti ai mafiosi, di aver dato posti di lavoro a uomini di Cosa nostra e di aver favorito le imprese delle cosche, si è preso la sua condanna a un anno e mezzo di carcere (pena sospesa). Norino Fratello, ex deputato regionale all'Ars, è il re delle cooperative in provincia di Trapani. Una vita divisa tra politica e coop per la gestione di servizi sociali sparsi per le città della provincia.
Secondo i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Fratello, ha mantenuto «il costante contatto con i vertici della cosca mafiosa di Marsala, nella persona del reggente Natale Bonafede, nonché con altri esponenti di spicco di Cosa nostra». Il deputato regionale, secondo gli investigatori avrebbe promesso «di adoperarsi presso organismi amministrativi al fine di conseguire le agevolazioni bancarie e i finanziamenti regionali previsti da Agenda 2000, impegnandosi in favore degli affiliati alla famiglia mafiosa di Marsala al fine di assicurare posti di lavoro in favore di loro parenti e favorire soggetti appositamente individuati nell´aggiudicazione di appalti pubblici». Lo scopo di Fratello, sostengono gli inquirenti, era di convogliare una quantità di preferenze elettorali per sostenere la propria candidatura nella lista del Ccd alle elezioni per il rinnovo dell´Assemblea regionale del 2001.
Nel 2008 avrebbe voluto candidarsi alla Regione Siciliana, come deputato regionale, in una lista centrista a sostegno del candidato presidente Raffaele Lombardo. Fratello però non poteva candidarsi. Era stato condannato, con pena patteggiata, per concorso esterno in associazione mafiosa. E allora cosa pensò? Di candidare suo fratello. Il fratello di Fratello (certe cose accadono solo in provincia di Trapani...). Salvatore Fratello, classe 1972. Candidato nella lista "Democratici e autonimisti" (ancora oggi scuole di pensiero si interrogano sul significato di certi nomi), il fratello di Fratello prese un bel po' di voti: 3759. Arrivò primo nella sua lista nel collegio di Trapani, ma non ottenne il seggio.
A Luglio del 2010 Norino Fratello è stato “riabilitato” (in anticipo, sui cinque anni previsti dalla legge).
E ha ricominciato a far girare le sue cooperative, a partecipare e vincere gare.
Poi arriva il grande business dell'accoglienza. Le sue cooperative sono ovunque, è impossibile non avere a che fare con lui quando si parla di accoglienza in provincia di Trapani.
Fratello in questi ultimi anni ha trovato un socio d’eccezione. L’imprenditore marsalese Michele Licata, destinatario di un sequestro da 127 milioni di euro, proprietario delle maggiori strutture ricettive della provincia, condannato per abusivismo edilizio, truffa allo stato, evasione fiscali, riciclaggio.