Il 12 luglio 1963 il Marsala si pregiava del marchio D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata): è stato il primo prodotto italiano in assoluto. Il vino liquoroso della provincia di Trapani è ancora oggi uno dei riferimenti della cultura enogastronomica siciliana e da quel lontano 1963 sono ora tanti i prodotti D.O.C. del nostro territorio. Ma sapete cosa significa questo acronimo o, meglio, come si ottiene?
D.O.C. significa Denominazione di Origine Controllata ed è un marchio che si applica ai prodotti vitivinicoli di tutta Europa che rispettano alcune fasi durante la produzione: in particolare vengono da una specifica zona (delimitata geograficamente), sono di un particolare vitigno, seguono pratiche colturali e metodi di vinificazione specifici, inoltre hanno un particolare titolo alcolometrico, rendimento per ettaro e determinate caratteristiche organolettiche.
Il marchio D.O.C. è stato introdotto per proteggere le tante varietà di vini europei dalle possibili truffe in modo da salvaguardare i prodotti locali dagli imitatori esteri. Per dichiarare un vino di origine controllata il Ministero dell’Agricoltura ha delle specifiche commissioni di degustazione che controllano e testano il prodotto in tutti i suoi aspetti organolettici e di produzione. Solo dopo attente analisi un determinato prodotto può avvalersi sull’etichetta del marchio D.O.C., dove deve essere specificata anche la zona di produzione, di imbottigliamento e di distribuzione.
Oggi purtroppo il vino Marsala attraversa una grave crisi, e, come abbiamo raccontato su Tp24.it in una nostra inchiesta, neanche il Consorzio Marsala Doc è più riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole. Qui il nostro articolo.