Domenico Venuti, commissario del Partito Democratico a Marsala. Il commissariamento è avvenuto ad aprile in seguito all'atto di sfiducia della direzione dem di allora. Il sindaco, Alberto Di Girolamo, non trovandosi più coperto ha chiesto aiuto ai vertici del partito. Dopo mesi, in seguito a dimissioni di massa dei componenti della segreteria che non condividevano il documento della segretaria Antonella Milazzo, si sono presentati tutti in fila alla prima uscita pubblica di una associazione fondata dall'ex segretaria. Con quanti mazzi di carte giocano gli ex della segreteria dem e il sindaco Di Girolamo?
Indubbiamente un clima da “aggiungi un posto a tavola”, senza offesa per il celebre musical. Ma dopo quello che è successo prima del commissariamento voglio augurarmi che nessuno giochi, in caso contrario sarebbe un gioco al massacro. Non sono in ballo soltanto interessi di partito, la cui credibilità purtroppo è ogni giorno messa in discussione da una classe dirigente poco adeguata a tutti i livelli, ma quelli dei cittadini di Marsala e delle istituzioni che dovrebbero rappresentare tutti oltre ogni appartenenza.
La presenza del sindaco e dei consiglieri comunali targati PD, Antonio Vinci e Mario Rodriquez, non ha delegittimato la sua posizione e di quanti si sono presentati in conferenza stampa a maggio, Fausto Raciti e Baldo Gucciardi, dando pieno sostegno al Primo Cittadino?
Non sono una balia, il segretario regionale mi ha chiesto di dare una mano a riportare alla normalità una situazione che, nata all’interno del Pd, rischiava di avere conseguenze destabilizzanti per la quinta città della Sicilia. Con questo spirito ho accettato l’incarico, da sindaco prima che da componente della segreteria regionale, e penso che qualche inversione di tendenza c’è stata, ricordo a me stesso le cronache dei consigli comunali di qualche mese fa. Se altri non hanno questa sensibilità mi dispiace per loro e per la città di Marsala che, come ho più volte affermato, merita molto di più. In tal senso non mi sento affatto delegittimato e non partecipo da sempre ai giochetti interni tanto graditi alla classe dirigente del Pd, che solo in questa direzione si mostra sempre compatta.
A Marsala continua a girare la voce che è una farsa, che siete tutti d'accordo. Il dubbio potrebbe esserci: il sindaco viene sfiduciato dopo avere lui stesso voluto la Milazzo segretaria del partito, chiede poi il commissariamento con un uomo vicino a Gucciardi, lo ottiene, e poi si consegna di nuovo alla Milazzo. Lei è il commissario, dovrebbe mettere ordine non solo nel quadro politico del partito ma anche della città, la confusione e i giochetti portano sconfitte...
Forse il problema è che si è fatto troppo affidamento a voci ed illazioni e non alla sostanza delle cose, che non può essere mascherata ai cittadini con farse e pantomime. A questo dovrebbe pensare soprattutto il sindaco, che tra l’altro del Pd è un dirigente di primo piano e ne è stato segretario fino alla sua elezione. Io ero e sono pronto a dare una mano, se serve. Se poi sono riusciti a trovare una quadra per sviluppare, tutti insieme appassionatamente, un progetto di prospettiva, non posso che essere soddisfatto visto che il mio compito è quello di unire e non di dividere.
Come intende procedere? La stagione dei congressi si aprirà con l'autunno e a Marsala non è cambiato nulla, le faide interne ci sono e le spaccature consegnano il partito ad un nulla di fatto. L'indice di gradimento tra i cittadini è molto basso, non a torto.
Nelle scorse settimane stavo appunto lavorando per convocare un incontro che potesse spostare l’attenzione dalle solite questioni interne ad una prospettiva condivisa con i cittadini. Ma ho avuto la netta sensazione che non fosse gradito ai più, forse si preferisce continuare a fissare la punta del naso piuttosto che alzare lo sguardo verso traguardi più ambiziosi e utili alla città. I cittadini sono tutt’altro che stupidi e vanno rispettati sempre, soprattutto lontano dagli appuntamenti elettorali.
Venuti, il suo commissariamento non è stato ben visto da un'area dei dem, c'è chi si è scomodato da Roma a Palermo con messaggi e telefonate per bloccare il suo arrivo, certi del fatto che sarebbe stato il proseguo di quello che c'era prima: Milazzo voluta da Gucciardi e Venuti idem. Il risultato prima del suo arrivo è stato giudicato negativamente, verso dove va questo partito?
Purtroppo non si riesce ad andare oltre queste meschinità, basta guardare quello che sta accadendo a livello nazionale per capire che non si tratta di episodi isolati. Penso che occorra sbracciarsi e lavorare con umiltà per riportare al centro del dibattito i problemi del tempo che stiamo vivendo o l’isolamento condurrà una storia importante come quella del Pd all’irrilevanza assoluta. Devo dire che i segnali non sono molto incoraggianti e non sostengono quanti nei territori, sempre più marginali, portano avanti un impegno quotidiano con fatica e determinazione. In tal senso anch’io sto riflettendo profondamente e con una certa sofferenza.