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25/07/2018 06:00:00

Castelvetrano, l’ospedale e i suoi difensori

  Il comitato “Orgoglio castelvetranese” aveva chiesto aiuto ad Elena Ferraro per la difesa dell’ospedale che, nella proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana dell’assessore regionale Ruggero Razza, non è stato promosso a DEA (Dipartimento di Emergenza, Urgenza e Accettazione) di primo livello, come invece è toccato al vicino ospedale di Mazara del Vallo.

L’avevano contattata, da un po’ di giorni, più componenti del comitato, dal portavoce Alessandro Quarrato, alla presidente del Tribunale del Malato Serena Navetta e allo stesso presidente di “Orgoglio castelvetranese” Tony Colaci. Alla base di questa richiesta di aiuto, la nota amicizia di Elena Ferraro con Margherita La Rocca Ruvolo (entrambe di Montevago), presidente della Sesta Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari all’Ars. E’ infatti la Sesta Commissione che dovrà dare un parere vincolante per il riordino della rete.

Lunedì scorso, prima di incontrare la presidente del Tdm Serena Navetta ed il presidente di ‘Orgoglio castelvetranese’ Tony Colaci - afferma Elena Ferraro - ho chiamato Margherita Ruvolo, anticipandole che c’erano queste persone che volevano incontrarla. Lei ha chiesto di ricevere anche una semplice bozza contenente delle richieste concrete relative ai reparti che avrebbero inteso trattenere. Quando li andai a trovare – prosegue Elena Ferraro - la signora Navetta fece una ricognizione ascoltando le indicazioni di alcuni medici primari e alla fine si era addivenuto ad un breve elenco di cinque punti. Eravamo rimasti che prima di sera, avrei ricevuto una mail con questi punti, corredati anche da valutazioni numeriche, in modo che la presidente della Sesta Commissione nelle sue eventuali proposte, avrebbe potuto fare riferimento al numero di accessi”.

 

Ma l’indomani mattina, la Ferraro non riceve nulla. E, avendo chiesto spiegazioni, le viene detto dalla signora Navetta che in realtà, avevano pensato di chiedere un accorpamento in DEA di primo livello di tre ospedali: Mazara, Castelvetrano e Salemi. “Richiesta che il Tdm mi ha inviato via mail proprio qualche minuto prima della riunione della commissione – ha concluso la Ferraro - E nello stesso tempo, il presidente Tony Colaci, ha specificato che l’incontro che avevamo avuto era a titolo personale e che per qualsiasi decisione occorrerà sentire tutti i componenti del comitato, forse per venerdì prossimo.

 

La cosa interessante è che sempre lunedì, all’avvocato Franco Messina, vice presidente di “Orgoglio castelvetranese”, capita l’occasione di parlare direttamente con Margherita Ruvolo. Ed in quel frangente chiede di lasciare l’ospedale così com’è, senza alcun taglio. Oppure, in subordine, di mantenere l’area di emergenza.

Contemporaneamente, prende corpo anche la richiesta dei sindaci Belicini di incontrare l’assessore Razza. Incontro che dovrebbe avvenire  in settimana.

 

Riepilogando, abbiamo il presidente di “Orgoglio castelvetranese” (il signor Colaci) che non può avanzare richieste, senza aver deliberato collegialmente. Il vice presidente (avvocato Messina) che invece incontra la presidente della sesta commissione regionale, facendo le proprie  richieste in modo diretto. La signora Navetta che, non da componente del comitato, ma da presidente del Tdm, chiede un accorpamento di tre ospedali in un unico DEA di primo livello.

Ed infine abbiamo Elena Ferraro che, viste queste strane dinamiche, immaginiamo si sia largamente pentita di aver accettato la proposta di far da tramite tra l’amica presidente di commissione e quello che doveva essere un normale gruppo di cittadini con le idee chiare.

 

Intanto, anche se in modo un po’ rocambolesco, la pressione ai piani alti si svolgerà su più versanti.

C’è quello dei sindaci belicini (di Partanna, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Poggioreale…) che dovrebbero avere le idee un po’ più chiare sui reali e fattibili spiragli di soluzione della questione, magari senza pretendere di rivoluzionare completamente il riordino della rete ospedaliera che dovrebbe essere in massima parte espressione della legge Balduzzi.

C’è quello dei partiti e dei movimenti nella valle del Belice, che hanno qualche rappresentante politico nella commissione regionale.

E c’è quello associazionistico, nel caso ritorni a ristabilire i propri equilibri interni.

La speranza è che arrivi qualche risultato. A prescindere dai futuri litigi sulla relativa paternità.

 

Però la domanda che tutti si fanno è: perché questo “declassamento”?

Una risposta arriva dal primo incontro promosso proprio dal comitato “Orgoglio castelvetranese” del 16 luglio scorso.

L’intervento del dottor Bartolomeo Lupo, direttore di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Castelvetrano, sembra illuminante. Lo riportiamo testualmente:

Non è vero che l’ospedale rischia il declassamento. In realtà è già stato declassato nel 2007.

La legge Balduzzi ha regolato la classificazione degli ospedali in base al bacino di utenza. Ora, il nostro bacino di utenza è superiore a quello di Mazara. E come mai, allora, i posti letto assegnati a Castelvetrano sono inferiori rispetto a quelli di Mazara? Con un semplice stratagemma: Mazara ha circa 60 mila abitanti, Castelvetrano ne ha 32 mila. In passato hanno preso questi parametri per classificare l’ospedale di Castelvetrano, che è diventato un presidio di base. Ma, se si considera l’intero bacino di utenza, con le altre cittadine attorno, arriviamo a 78 mila abitanti.

A questi 78 mila abitanti, sono stati tolti quelli di Salemi. L’ospedale di Salemi, che invece doveva chiudere in base alla legge Balduzzi, non ha chiuso perché l’hanno accorpato con Trapani. E questo ha danneggiato ulteriormente Castelvetrano.

Inoltre non è affatto vero che siano stati tolti 44 posti letto. Nel precedente piano ospedaliero, c’era l’accorpamento Mazara-Castelvetrano, perché l’ospedale di Mazara era stato chiuso per ristrutturazione. Con l’accorpamento, la struttura di Castelvetrano ebbe 134 posti letto. Ma i posti letto dell’ospedale di Castelvetrano prima erano 118, al di sotto dei 120, che è il limite previsto dalla legge Balduzzi. Quelli di Mazara invece, originariamente, erano 121.

Alcuni trasferimenti sono consequenziali al fatto che l’ospedale di base non può avere determinate specialità, mentre il DEA di primo livello può averle.

 

Egidio Morici