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26/07/2018 07:32:00

Marsala, Suona il campanello per vedere la figlia: denunciato dall’ex moglie per molestie

 “Il fatto non sussiste”. Con questa formula è stato assolto un marsalese di 50 anni (M.G.) che era finito sotto processo con l’accusa di molestie, su denuncia dell’ex moglie, per aver suonato al campanello dell’abitazione degli ex suoceri allo scopo vedere la figlia.

L’uomo è stato difeso dall’avvocato Leonardo Laudicina, che dopo la sentenza ha dichiarato: “Il mio assistito si è recato presso l’abitazione dei nonni materni della figlia solo al fine di esercitare il suo diritto-dovere di visita della figlia minore senza porre in essere comportamenti molesti o di disturbo alle persone.

Ciò è emerso durante l’istruttoria dibattimentale dove alcuni testimoni hanno riferito che M.G. si era recato presso l’abitazione della figlia suonando il campanello della porta solo per pochi secondi, decorsi i quali aveva immediatamente desistito e, anzi, aveva egli stesso chiesto l’intervento delle forze dell’ordine”. La vicenda nasce dalla separazione dei coniugi, in seguito alla quale il Tribunale, avendo collocato la figlia minore presso la madre, stabiliva il diritto di visita del padre separato. L’uomo, per motivi di lavoro, era residente nel nord Italia e tutte le volte che tornava a Marsala cercava di incontrare la figlia. “Nonostante il mio assistito si fosse recato nelle giornate previste dal diritto di visita stabilito dal Tribunale – continua l’avvocato Leonardo Laudicina - in diverse occasioni la coniuge e la figlia minore non si facevano trovare a casa. Per questi motivi G.M., dopo aver suonato il campanello un paio di volte, decideva di far intervenire le forze dell’ordine al fine di far accertare eventuali responsabilità penali della madre della minore. In seguito, tuttavia, con enorme sorpresa, il mio cliente, verificò che il procedimento penale contro la ex moglie era stato archiviato dalla Procura, mentre egli stesso risultò indagato per aver recato molestie ai nonni della figlia minore per il solo fatto di essersi recato presso la loro abitazione e aver suonato il campanello di casa. La situazione paradossale, tuttavia, ha avuto il giusto epilogo in quanto nel corso del dibattimento è emersa la assoluta legittimità della condotta dell’imputato”.

I nonni materni (assistiti dall’avvocato Salvatore Errera) si erano costituiti parte civile, chiedendo, insieme al pm, la condanna dell’imputato. Ma il Tribunale ha accolto le tesi della difesa.