Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/07/2018 16:54:00

Amaro quarto posto mondiale per Gulotta e le altre azzurre

Avevamo lasciato questa mattina la castelvetranese Loreta Gulotta e le altre azzurre (Martina Criscio, Rossella Gregorio ed Irene Vecchi) nei quarti di finale del torneo a squadre di sciabola femminile ai Campionati del Mondo di scherma 2018 appena terminati a Wuxi (Cina), dopo aver avuto la meglio sull'Azerbaijan negli ottavi di finale. La giornata odierna, sabato 27 luglio 2018, è stata fortemente amara per le sciabolatrici italiane. Eppure le cose erano cominciate bene per le quattro campionesse del mondo uscenti, capaci di battere nei quarti di finale la forte Ungheria di misurissima (45-44). La sorte, però, ha chiesto il salatissimo conto in semifinale, nella quale la salemitana di nascita e compagne hanno perso di una sola stoccata, 44-45 contro la Russia, abdicando di fatto dal trono iridato conquistato nel 2017 a Lipsia (Germania).

La definitiva batosta, è giunta poco dopo, quando nella finale per la medaglia di bronzo l'Italia ha perso 40-45 contro la Corea del Sud (che in semifinale aveva perso contro la Francia, poi nuova campionessa del mondo), facendo sfumare anche il terzo posto per Gulotta, Criscio, Vecchi e Gregorio.

La belicina, intervistata poco dopo la fine della competizione (che ha visto l'Italia vincere il Medagliere con 4 ori, 2 argenti e 1 bronzo), si è comunque detta soddisfatta per l'esperienza acquisita, al margine di una stagione inferiore rispetto alle precedenti ma che comunque aprirà la strada alla 31enne castelvetranese verso il biennio che condurrà infine ai Giochi Olimpici di Tokio 2020.