I carabinieri di Alcamo hanno arrestato questa mattina a Palermo i complici di Giuseppe Stemma, il 23enne palermitano autore della rapina in banca avvenuta lo scorso 14 aprile ai danni della filiale del Credito Siciliano di Viale Italia.
A finire in manette il ventunenne Giuseppe Caccamo e il ventenne Salvatore Caracappa, entrambi già noti alle forze di polizia. Dopo mesi di indagini, i militari, grazie anche all'utilizzo di apparecchiature tecnologiche, sono riusciti ad individuare una rete attorno al rapinatore e a renderla sempre più fitta.
Questa mattina quando i complici ormai pensavano di averla fatta franca, il blitz e l'arresto. Per la stessa rapina, tra l'altro, è stato denunciato anche il padre di Stemma, Rosario, che qualche giorno dopo la rapina aveva dichiarato il falso, dicendo di aver subito il furto della propria auto. Questo il comunicato dei militari:
Erano appena passate le 13:30 del 14 aprile 2018 quando un uomo, travisato da occhiali da sole e cappellino, facendo irruzione all’interno della filiale del Credito Siciliano sita nel centralissimo Viale Italia di Alcamo, approfittando di un momento in cui non erano presenti clienti, dopo aver minacciato di morte il direttore e i suoi impiegati, gli intimava di rannicchiarsi sul pavimento senza fare alcuna mossa falsa e di attendere l’apertura automatica delle casseforti temporizzate.
Fortunatamente, il malvivente non aveva messo in conto l’intervento tempestivo dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo, che, allertati dall’allarme silenzioso lanciato da un cassiere e convergendo sulla zona della rapina, si lanciavano all’inseguimento del rapinatore che, rinunciando ad attendere l’apertura delle casseforti, decideva di fuggire a piedi, asportando il denaro immediatamente disponibile in cassa, circa 600 euro.
Dopo una rocambolesca corsa a piedi per le vie cittadine, il criminale veniva braccato dai militari dell’Arma che, riuscendo a raggiungerlo e bloccarlo a poche centinaia di metri di distanza, facevano scattare le manette ai sui polsi.
Veniva pertanto tratto in arresto in flagranza per il reato di rapina il 23enne palermitano STEMMA Giuseppe, residente nel capoluogo siciliano, già noto alle Forze dell’Ordine per i numerosissimi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona.
Da allora, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Alcamo hanno iniziato a valutare l’eventualità che lo STEMMA non avesse agito da solo ma fosse stato affiancato da complici che, in quell’occasione, potevano essere riusciti a dileguarsi in sordina,abbandonando il compagno di malefatte al proprio destino.
E così, dopo mesi di indagini condotte anche con l’ausilio di strumentazione tecnica, i militari della Compagnia di Alcamo hanno iniziato a tessere una rete a trame sempre più fitte, che potesse stringersi attorno agli eventuali complici del rapinatore catturato, riuscendo ad accertare che quel giorno, effettivamente, altri due malviventi erano riusciti momentaneamente a sottrarsi alle manette.
Nelle prime ore della mattina di oggi, i militari di Alcamo hanno quindi rintracciato e tratto in arresto nel capoluogo siciliano il ventunenne CACCAMO Giuseppe ed il ventenne CARACAPPA Salvatore, entrambi palermitani con precedenti di polizia, in quanto accusati di aver preso parte alla rapina commessa il 14 aprile 2018 presso la filiale del Credito Siciliano di Alcamo.
Le indagini consentivano di individuare, a margine della vicenda delittuosa, anche un quarto soggetto, il cinquantenne STEMMA Rosario, padre di Giuseppe, il quale veniva denunciato poiché, qualche giorno dopo la rapina commessa ad Alcamo, dichiarava falsamente, mediante la presentazione di una denuncia contro ignoti, che la propria autovettura gli fosse stata asportata. Tale vettura, di cui lo STEMMA aveva denunciato il furto, era in realtà stata prestata consapevolmente dallo stesso al figlio e ai suoi complici, che poi se n’erano serviti per commettere la rapina ad Alcamo; lo stesso mezzo, fra l’altro, si trovava già sotto sequestro amministrativo per altre cause.
Probabilmente ormai sicuri di averla fatta franca, i due giovani sfuggiti alla cattura in flagranza erano rimasti liberi di gironzolare fino ad oggi, quando, ormai schiaritesi le acque ed essendo evidenti i gravi indizi di colpevolezza a loro carico per la rapina dell’aprile 2018, sono inesorabilmente rimasti impigliati nelle fitte maglie della rete investigativa intessuta dai militari della Compagnia Carabinieri di Alcamo.