Il Vostro numero dell'8/7/2018 riporta un'articolo concernente "falsi verbali per abilitazioni marittime" nel quale si porta a conoscenza i lettori, della pena inflitta a carico di Gianvito Accardi, mio figlio, di mesi 4 e gg.20 di reclusione, pena sospesa.
Nel medesimo articolo, sicuramente frutto di informazioni incomplete pervenutevi dal difensore del Licata, Avv. Sammartano, si evidenzia anche l'assoluzione a vantaggio del proprio assistito, Sig. Licata.
La stessa fonte avrebbe dovuto altresì informare codesta redazione, del ricorso in appello, presentato nei giusti termini, dal Gianvito Accardi tramite il proprio legale di fiducia Avv. Dario Asta di Alcamo, ma non lo ha fatto.
Si invita pertanto il Direttore Restonsabile di Tp.24it, a smentire pubblicamente quanto riportato nell'art. di cui sopra, con le giuste precisazioni, essendo in atto un ricorso presso La Corte di Appello di Palermo, a fondamento dell'estraneità nella commissione del reato in questione da parte di Gianvito Accardi, la cui data dell'Udienza è stata fissata per il prossimo 12/2019 e pertanto la pena afflittagli nel giudizio di primo grado, chiaramente non è passata in giudicato.
Gianvito Accardi, è venuto a mancare prematuramente in data 4/9 u.s., e ritengo che tale Vs, articolo arrechi offesa alla memoria del defunto, fatto tra l'altro rientrante nella fattispecie di reato (art. 597, 3° comma, c.p.).
Certo della Vs attenzione, si resta in attesa di determinazioni in merito.
Antonino Accardi
Il nostro articolo è completo e aderente alla verità dei fatti, perchè si riferisce, appunto, al primo grado di giudizio. La sopravvenuta scomparsa di suo figlio, qualche giono fa - un tragico evento per il quale facciamo le nostre condoglianze - non cambia nulla rispetto alla notizia che abbiamo dato, nè rende diffamatorio l'articolo.
La redazione