A Mazara del Vallo un ragazzo ha tentato di scavalcare il cancello della scuola "Borsellino - Ajello", ed è finito infilzato in una delle punte del cancello del cortile.
Il giovane, immigrato, ha gridato aiuto, è stato soccorso, e per fortuna le conseguenza per lui non sono gravi. La vicenda è del 27 Settembre, ed è stata raccontata da Francesco Mezzapelle su primapaginamazara.it, ma ancora oggi alimenta polemiche.
La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Borsellino-Ajello” di Mazara del Vallo, Eleonora Pipitone parla "di un unico colpevole: l’impeto istintivo di un ragazzo che ha agito senza riflettere sulle conseguenze. Più volte, invano, nel corso degli anni, la scuola aveva segnalato alle forze dell’ordine il pericolo derivante dal fatto che gruppi di ragazzi del centro storico scavalcavano il cancello per accedere nel cortile interno di pertinenza dell’istituto. Proprio per questo, da qualche anno, L’IC Borsellino-Ajello, ha siglato con la Casa della Comunità Speranza, guidata da Suor Paola, un Protocollo d’intesa volto a realizzare una serie di interventi comuni a favore dei ragazzi più disagiati, prevalentemente extracomunitari, nell’ottica dell’inclusione e dell’integrazione. In virtù di tale intesa è stato concesso in comodato l’uso del campetto di calcio con l’accesso da Via S.Michele, proprio perché tutti i ragazzi, sotto la vigilanza degli operatori della Comunità, potessero condividere un momento ricreativo. Il tragico incidente accaduto non può costituire il pretesto per messaggi fuorvianti come quello secondo il quale la scuola non fa mai abbastanza per assicurare la pacifica convivenza, la fruizione del bene comune, la soddisfazione dei bisogni dell’utenza, non per ultima la salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità degli alunni". Continua la dirigente: "Vorrei che dal tragico evento di giovedì 27 fosse veicolato un unico elemento di positività: l’incredibile gara di solidarietà che ha visto personale della scuola, genitori e forze dell’ordine, personale di soccorso, tutti insieme, italiani ed extracomunitari, in una corsa contro il tempo che alla fine ha portato al salvataggio del povero ragazzo".
Commenta invece Mezzapelle: "Soltanto adesso che è stata sfiorata la tragedia –ci chiediamo- ci si accorge che da anni i ragazzini che risiedono nel centro storico, nell’antica casbah mazarese, italiani, maghrebini e slavi, quotidianamente, tutti i pomeriggi, scavalcano quel cancello per andare a giocare in quel campetto della scuola? Quella è l’unica area giochi disponibile in tutto il centro storico...".