“Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione, il giudice monocratico Mario Faillaci ha assolto un quarantenne marsalese (G.A.) accusato di non avere contribuito, dopo la separazione dalla moglie, al sostentamento economico dei figli minori.
A difendere l’uomo è stato l’avvocato Luisa Calamia. “Abbiamo prodotto – dice il legale - copia dei bonifici che regolarmente G.A. ha emesso nei confronti dei figli e altri documenti che testimoniano il pieno contributo al mantenimento”. Per un altro periodo contestato, inoltre, il giudice ha disposto, su richiesta del difensore, il “bis in idem”. Quello a G.A. è uno dei tanti processi che in Tribunale, a Marsala, vedono ex mariti accusati da ex mogli di non aver passato gli “alimenti” sia ai figli e che all’ex coniuge. Talvolta, i processi si concludono con condanne, perché i padri non pagano pur avendone la disponibilità economica, altre volte con assoluzioni. Sia perché, in realtà, hanno versato le quote stabilite dal giudice civile in sede di divorzio, che a causa delle loro precarie condizioni economiche.