Un’altra condanna per il 67enne pregiudicato marsalese Carlo “Cola” Licari, noto per essere, per decenni, il titolare del Bar Moderno di Porta Nuova. Il giudice Saladino gli ha, infatti, inflitto 9 mesi di reclusione per lesioni personali aggravate alla nipote Paola Parrinello.
Alla donna Licari dovrà versare, a titolo di risarcimento danni, 1500 euro. La Parrinello - che dopo l’arresto dello zio nell’operazione antimafia “Black Out” (9 maggio 2007) rilevò la gestione del bar Moderno – sarebbe stata ferita con un violento colpo di casco in testa.
I medici giudicarono le lesioni guaribili in sette giorni. Ciò sarebbe avvenuto il 25 settembre 2014. La vicenda si inquadra nell’ambito dei dissidi tra lo zio e la nipote che il 20 luglio 2017 ha visto Licari condannato a due anni di carcere per tentata estorsione proprio in danno della Parrinello. Il pregiudicato, difeso da Luigi Pipitone, dopo essere tornato in libertà, avrebbe voluto tornare a gestire il bar, oppure incassare un indennizzo. “Mio zio mi ha colpito in testa con un casco” ha confermato la nipote al processo. Con Carlo Licari in carcere (prima la condanna nel “Black Out” per favoreggiamento della latitanza dei capi mafia Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina e poi anche per estorsione all’enoteca “Morsi e Sorsi”), nel dicembre 2007 la Parrinello subentrò nella gestione del bar che per lungo tempo era stato dello zio. Per questo motivo, Licari chiese alla nipote una contropartita economica. In subordine, gli propose di vendere l’attività (c’era anche un possibile acquirente) e spartire il ricavato. La nipote, però, affermando di avere sborsato circa 100 mila euro per pagare gli avvocati allo zio e far fronte ad altre spese, rifiutò la proposta.