Sono in stato di agitazione gli avvocati penalisti di Trapani per l'annuncio della riforma della prescrizione nei processi. Una riforma che viene spinta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, tra l'altro mazarese, e che prevede la sospensione dei termini di prescrizione dopo il primo grado di giudizio, provocandone di fatto l'allungamento. Una riforma Cosa che ha mandato su tutte le furie gli avvocati italiani. Marco Siracusa, vice presidente della camera penale di Trapani, perchè non vi sta bene questa riforma?
E' un emendamento di due deputati della maggioranza. Nel metodo è errato e arriva su una materia molto complessa. Non è vero che gli avvocati giocano con la prescrizione. Il 70% dei reati si prescrive nella fase delle indagini, quando gli avvocati non hanno nessuna possibilità di intervenire. La verità, senza propaganda, è che noi abbiamo un sistema con l'obbligatorietà dell'azione penale e che sanziona un'infinità di illeciti. Abbiamo pochi magistrati, poche strutture, pochi cancellieri.
Dopo il primo grado di giudizio lo Stato non può permettersi di dire che la giustizia scade. #BastaImpuniti pic.twitter.com/eyopFSzo7m
— Alfonso Bonafede (@AlfonsoBonafede) 7 novembre 2018
Quindi non è questo il modo per risolvere i problemi della giustizia italiana.
Se vuole tenere la moglie ubriaca e la botte piena le strade sono due. O si fanno degli investimenti strutturali e a sistema per potenziare i tribunali e gli organici e si tiene l'obbligatorietà dell'azione penale. Oppure si fa una non obbligatorietà dell'azione penale. E' falso che gli avvocati giocano con la prescrizione. Gli avvocati difendono i diritti, anche quelli delle vittime dei reati. Nessuna vittima di reato vuole rimanere col cerino spento e la prescrizione dichiarata.
Anche Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione, è contro l'allungamento dei tempi del processo dicendo che è contro la Costituzione e il principio della ragionevole durata del processo.
La prescrizione è il rispetto della Costituzione e delle norme internazionali. Sulla corruzione, ad esempio, il problema non si risolve stabilendo la pena dell'ergastolo per corrotti e corruttori. Il problema si risolve con la semplificazione delle procedure burocratiche. Quando un imprenditore deve contestare l'esito di una gara, e per farlo deve spendere migliaia di euro e tanto tempo perso non contesterà quella gara, e se è un disonesto pagherà la tangente. Il problema della prescrizione è un falso problema, una truffa ai cittadini e agli elettori.