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19/11/2018 06:00:00

Alcamo, la Regione bacchetta la giunta Surdi: “Quelle delibere possono essere illegittime"

Ci sono sviluppi sul caso delle delibere approvate dall'amministrazione comunale di Alcamo durante il periodo in cui la giunta non era al completo, quest'estate, e che potrebbero essere illegittime. La Regione ha bacchettato l'amministrazione dicendo, sostanzialmente, che quelle delibere potrebbero essere impugnate e danneggiare l'ente. Consiglia di stare attenti e correre ai ripari.


Le delibere approvate dalla giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi potrebbero essere illegittime. Il caso era stato sollevato dal consigliere comunale di opposizione Giacomo Sugamieli, che in estate ha inviato una richiesta di ispezione alla Regione, alla Prefettura, alla Procura di Trapani, a quella della Corte dei Conti, e persino all'Anac. Ce ne eravamo occupati quest'estate, con questo articolo. Adesso la Regione ha risposto all'amministrazione che aveva provato a fornire delle controdeduzioni, e non sono buone notizie per il sindaco 5 Stelle Domenico Surdi. Ci sono delle delibere che sono state adottate dalla giunta in un periodo in cui non era al completo, quando non era stato sostituito un assessore dimissionario con un nuovo membro. Una vacatio che non può durare a lungo, e un lasso di tempo in cui una giunta non può deliberare, come impongono la legge e il Cga. Adesso l'assessorato Regionale alle Autonomie Locali ha specificato, al Comune, che quelle delibere potrebbero essere impugnate da soggetti legittimati e possono essere annullate. In base all'importanza degli atti approvati (possono esserci progetti per svariate decine di migliaia di euro, o centinaia, o milioni) in caso di illegittimità, probabile, potrebbero esserci danni erariali consistenti.

Facciamo un passo indietro. A giugno la giunta guidata dal sindaco 5 Stelle Domenico Surdi ha cambiato il proprio assetto. Il primo di giugno si era dimesso l'assessore Roberto Russo. Sono passate alcune settimane ed ecco che è arrivata la nomina del nuovo membro della giunta, Vito Lombardo, esattamente il 25 di giugno. Secondo la legge regionale il sindaco sia in caso di dimissioni, che di revoca, che decadenza o morte di un componente della giunta, deve “contemporaneamente” provvedere alla nomina dei nuovi assessori. Il Consiglio di Giustizia amministrativa ha in passato deciso che “la giunta non può legittimamente deliberare fino a quando la sua composizione originaria non sia stata ricostituita. Il sindaco deve provvedere a reintegrare la composizione della giunta municipale, se non nel medesimo giorno delle dimissioni, almeno nel termine di sette giorni”. Quindi entro sette giorni, dice questa sentenza, e ribadisce anche l'assessorato Regionale nella lettera dopo il controllo ispettivo, il sindaco doveva nominare il nuovo assessore. E' successo? Non sembrerebbe, visto che Lombardo ha firmato il 25 giugno scorso, quindi 25 giorni dopo le dimissioni di Russo. 

L'Assessorato Regionale ha sostanzialmente dato ragione alle osservazioni del consigliere Sugamieli, dicendo che non si poteva operare senza il plenum. In più le delibere potevano essere adottate nuovamente, nel momento in cui vi fosse stato di nuovo il plenum, la giunta al completo. Attenzione, non si tratta di plenum delle deleghe, perchè il sindaco può ricoprirle ad interim, ma che la composizione della giunta, il numero degli assessori, sia al completo.
Adesso il lavoro fatto in quelle 3 settimane dall'amministrazione Surdi potrebbe essere tutto da rivedere. Quando è stato sollevato il caso dal Comune hanno fatto sapere che tutto dipendeva dal momento in cui sono state protocollate le dimissioni. Il sindaco Surdi si era limitato a rispondere via mail che “la Giunta non è un collegio perfetto per cui può operare anche senza il plenum. Pertanto riteniamo di avere operato nel pieno rispetto della legge”. Adesso però l'assessorato lo avvisa che quelle delibere potrebbero finire davanti al Tar, se non alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.