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10/12/2018 06:00:00

Le maestre violente di Valderice. Sarebbero 40 i bambini maltrattati

 Sarebbero stati quaranta i bambini maltrattati da alcune maestre in una scuola elementare di Valderice.


Schiaffi, bambini tirati per i capelli, per le orecchie, sculacciati, strattonati, presi per la maglia e trascinati fuori dalla classe.
Sono questi gli episodi di violenza per cui sono accusate quattro maestre di una scuola di Valderice. Un caso che ha creato molto scalpore nella piccola cittadina vicino Trapani. Le insegnati, sospese dalla scuola, hanno ricevuto nei giorni scorsi l'avviso di conclusione delle indagini, un atto che solitamente prelude la richiesta di rinvio a giudizio.
Molte, moltissime le parti offese. Praticamente due classi, 40 bambini per i quali i genitori sono stati presentati come parti offese dal comportamento delle insegnati.


Il reato ipotizzato è maltrattamenti in concorso, aggravati dal fatto di averli commessi in danno di minori all’interno di una scuola. Il caso venne fuori alla fine dello scorso febbraio, quando il giudice per le indagini preliminari le sospese dall’insegnamento (solo una di loro è stata, poi, riammessa in servizio). L’indagine, condotta dalla polizia, scattò a seguito di una relazione fatta alla preside da un’altra maestra, mentre i genitori erano all’oscuro di quanto, secondo l’accusa, sarebbe accaduto dentro le mura dell’edificio scolastico. Le quattro maestre indagate (le loro iniziali sono I.A., G.P., M.A. e G.G.), secondo quanto si legge nelle carte, “maltrattavano gli alunni affidati alla loro cura per ragioni di educazione sottoponendoli a ripetuti atti di violenza fisica e psicologica”. E in particolare “ingiuriavano, minacciavano e vessavano i bambini con frasi quali ‘io non dico se sarebbe, lo dici tu che sei un ignorante, io dico se fosse; ma non ti vedi? tu non sei normale;… tu mi vuoi fare morire… oltre a non capire nulla sei anche sordo; dovete schiattare voi e le vostre famiglie… che cazzo fai con i colori… stupida… ora ti spacco la faccia…”.
Le insegnanti sono assistite dagli avvocati Umberto Coppola, Antonino Sugamiele, Tiziana Versace, Antonino Graziano, Filippo Maria Antonino Narciso.


Gli agenti della Sezione "Reati contro la persona" hanno posizionato alcune microcamere, grazie alle quali si è potuto vedere chiaramente cosa accadeva durante le ore di lezione. Insulti, minacce, percosse, vessazioni psicologiche erano all'ordine del giorno per i bambini che frequentavano le due classi affidate alle quattro docenti.
Il caso, dicevamo, creò molto scalpore e reazioni contrastanti. C'era chi accusava le maestre e voleva la loro “testa”, c'era chi le difendeva. Le maestre sono della scuola "Falcone" di Valderice, e proprio dai genitori di alcuni alunni i giorni successivi alla loro sospensione arrivò per loro una lettera di solidarietà:  "In una societa’ in cui, purtroppo, non c’ e’ piu’ rispetto delle regole, della parola data, dei sentimenti delle persone , dove non c’e’ piu’ umanita’ , non c’e’ piu’ meritocrazia, educazione e senso di convivenza civile, siamo concordi nel mostrare sentita solidarieta’ e vicinanza alle maestre coinvolte in questa spiacevole
vicenda".
Da una parte gli inquirenti chiamano come parti offese i bambini, e quindi i genitori, dall'altra i genitori inviavano una lettera di solidarietà.

 

Intanto, per un altro caso simile avvenuto a Trapani, la Corte d'Appello di Palermo ha assolto, anche in secondo grado, “perchè il fatto non costituisce reato”, tre donne, rispettivamente insegnante di sostegno, assistente igienico sanitaria, assistente alla comunicazione. Erano accusate di maltrattamenti ai danni di una alunna disabile per costringerla a mangiare. Si tratta di un caso venuto fuori sempre a Trapani e per il quale le donne sono state assolte in primo grado. L'accusa per loro era quella di violenza privata. Dopo l'assoluzione sentenziata dal giudice monocratico al Tribunale di Trapani, la procura ha fatto ricorso. L'accusa era quella di aver usato metodi violenti nei confronti di una bambina con gravi multimalformazioni. Il tutto partì da una segnalazione di un'altra insegnante della stessa scuola.