Davide Faraone, candidato alla segreteria regionale del Pd. Ma si voterà per le primarie?
Io sto facendo la campagna elettorale per andare a votare e vado avanti, c’è chi si diverte a parlare di alchimie varie. Spero domenica che i cittadini possano esprime il loro voto.
Che clima c’è nell’affrontare queste primarie dopo il grande gelo delle elezioni nazionali del 4 marzo? Per il Pd è iniziata una traversata nel deserto…
Proprio perché siamo in una situazione di grande crisi è necessario coinvolgere i cittadini e scegliere la guida del partito. Noi abbiamo uno statuto che consente a tutti i cittadini di poter scegliere il segretario regionale del partito, se poi si trasforma tutto in polemica è contro producente se si parla di contenuti è un fatto positivo.
Partito Democratico dalle elezioni regionali del 2017 e poi a seguire alle nazionali è stato assente dai territori. Come si fa adesso a chiedere alla gente di andare a votare ai gazebo?
Io non generalizzerei, c’è chi è stato assente e c’è chi ha girato il territorio in lungo e in largo. Io ho fatto un casa per casa e ho toccato tutti i Comuni della Sicilia. Sono stato anche a Marsala a Petrosino, sono stato in vari luoghi.
E quindi? Domenica si andrà a votare per quale di idea di partito? Ci spieghi la sua….
Io ho una idea di partito che è diversa e che fa paura a tutti i notabili del Pd tradizionale. Bisogna andare oltre e costruire un contenitore, un partito, chiamiamolo Campo Nuovo che possa contenere al suo interno tutti quelli che si ritengono alternativi alla Lega e al Movimento Cinque Stelle. Il vero pericolo per il Sud è la politica razzista dei leghisti e quella assistenzialista dei grillini che propongono un reddito di cittadinanza anziché proporre modelli di sviluppo di lavoro vero.
Faraone, cosa le dice che all’indomani delle primarie il partito resterà unito?
Lo do per scontato, dividersi è da stupidi. Disperderci in mille rivoli non ha senso.
E’ nella storia della sinistra questo però…
Non nella mia storia, sono sempre stato coerente e riformista, ho creduto nelle cose e nelle persone anche quando andavano male. A me tutti quelli che saltano sul carro del vincitore solo perché vince stanno sulle scatole.
Marco Campagna, segretario provinciale uscente, ha affermato che oggi definirsi renziani è anacronistico per chi come Matteo Renzi non parteciperà al congresso nazionale, e il suo unico candidato, Marco Minniti, si è ritirato dalla competizione a segretario nazionale. Tanto torto Campagna non ha...
Io credo che chi ha sostenuto Renzi piuttosto che Cuperlo non si debba appassionare ad un uomo o ad una donna ma si debba appassionare a delle idee. Chi ha sostenuto Renzi ha rigettato l’idea di un accordo con i Cinque Stelle, politicamente sono anni luce lontani da noi. Se ti ci ritrovi, però, a fare il governo sei incoerente.
Parliamo del dopo, ci si presenta un quadro anomalo. C’è un governo fatto da Lega e Cinque Stelle che cresce in consensi nonostante non abbiano prodotto quasi nulla, da tre mesi si parla di reddito di cittadinanza ma di certo non c’è ancora niente, il tema della flat tax è scomparso. Come si fa, dall’opposizione, a ribaltare il tavolo?
Ma intanto come si fa per loro a mantenere le promesse, Di Maio ha festeggiato affacciandosi al balcone e poi c’è una legge di bilancio che non prevede nulla di tutto quello per cui ha festeggiato e non so se lo prevederà mai perché sono andati in Europa da leoni e sono tornati coniglietti. Stanno capitolando su tutta la linea. Noi dobbiamo costruire un progetto alternativo al loro che vogliono fare del Mezzogiorno una casa di riposo portandovi i pensionati e detassando noi dobbiamo promuovere modelli di sviluppo.
Il suo contenitore è composto da anime diverse, per cultura e percorso politico, come farà all’indomani il 16 dicembre a metterli tutti insieme?
Se guardiamo al futuro ci rendiamo conto che oggi diciamo le stesse cose in molti, tantissimi. Abbiamo un’idea europeista, abbiamo bisogno di più Europa. Siccome credo che sarà questa la divisione del futuro non dobbiamo guardare alle tessere di anni fa ma bisogna essere in grado di proporre un progetto unitario.
Lei è stato sottosegretario alla Pubblica Istruzione, è stata una ghigliottina la Buona Scuola?
Noi abbiamo introdotto l’alternanza scuola lavoro, abbiamo assunto tanti insegnati ma evidentemente non abbiamo comunicato bene. Io presiedevo il tavolo dell’edilizia scolastica e abbiamo investito 12 miliardi di euro sull’edilizia scolastica. La riforma è passata con una connotazione negativa ed evidentemente è colpa nostra.