Si è parlato della gestione e del controllo del coniglio selvatico nell’incontro promosso dal Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria, che ha visto la presenza del dott. Francesco Riga dell’ISPRA, istituto superiore per la ricerca e la difesa ambientale. Una presenza che può non piacere ma che di certo testimonia l’equilibrio raggiunto tra ecosistema e lavoro dell’uomo.
L’attualità del tema è legata ai vincoli che impone l’ente sulle attività di caccia, con pericolose ricadute sulla produzione agricola, la cui valorizzazione e difesa, è di grande attenzione per il Parco. Il direttore Antonio Parrinello ha sviluppato un lavoro di analisi con i diretti interessati per capire le condizioni attuali del fenomeno invasivo, avvalendosi del supporto di adeguate professionalità. I vincoli dell’esercizio dell’attività venatoria non alimentano comunque il rischio per le coltivazioni, perché, gli strumenti disponibili consentono di mantenere il pericolo. Ad allertare la popolazione dell’isola è il dettato della norma di riferimento che non prevede esplicitamente una possibilità di intervento in presenza di “squilibri” provocati da specie animali alle attività agro-silvo-pastorali. Pertanto è stato approfondito il tema degli abbattimenti selettivi, come intervento non invasivo e regolare effettuato secondo metodi d’intervento programmati, con personale sottoposto ad adeguata formazione e con minuziosa conoscenza delle procedure di destinazione dei capi abbattuti.
Fondamentale è il monitoraggio costante da parte dell’Ispra per avere informazioni aggiornate sui danni alle colture e agli ambienti naturali; sulla stima popolazione; sugli animali rimossi; sui metodi utilizzati; sullo stato sanitario e biologico degli individui. Informazioni, queste, necessarie per definire il piano di prelievo dell’anno successivo.