E’ stato condannato a un anno e dieci mesi di carcere (pena sospesa), per truffa, l’amministratore della Sicilfert, il 35enne Pietro Foderà. L’imprenditore è stato, invece, assolto dall’accusa di falso e per quattro degli episodi di pesatura contestati. Ad emettere la sentenza è stato il giudice Iole Moricca. Per l’accusa, Foderà avrebbe “barato” sul peso dei rifiuti (organico) conferiti dai mezzi dell’Aimeri Ambiente per conto dell’Ato Tp1.
Fatti sui quali hanno indagato i vigili urbani di Marsala diretti da Vincenzo Menfi. Per Foderà, il giudice Moricca ha sentenziato anche la “incapacità di contrarre con pubblica amministrazione” per un anno la confisca di una somma di denaro (1471 euro). Condanna “in solido”, inoltre, con la Sicilfert a risarcire il Comune di Marsala, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Luigi Cassata, con 5217,50 euro. Solo Marsala ha ottenuto la condanna al risarcimento anche della Sicilfert. Altri Comuni solo del Foderà. Risarcimento danni anche per l’Aimeri. L’imprenditore dovrà pagare anche le spese processuali. Rigettate le richieste di risarcimento avanzate da Erice, Castellammare del Golfo, Paceco e Buseto. “La sentenza si commenta da sola – dice l’avvocato Luigi Cassata - Riguardo l'entità del risarcimento (la richiesta era stata di 500 mila euro, ndr), ritengo sia stata commisurata dal giudice in relazione ai soli episodi accertati ed al breve periodo oggetto di accertamento”. Di tutt’altro tenore, ovviamente, le dichiarazioni degli avvocati difensori del Foderà, Diego e Massimiliano Tranchida. I due legali hanno, infatti, affermato: “E’ una condanna che non convince, a fronte delle scientificamente plausibili spiegazioni alternative fornite dai consulenti della difesa. Pertanto, sarà proposto appello”. A far scattare l’indagine fu un esposto dell’Aimeri.